Lewis Hamilton ha corso in Formula 1 con tre squadre: McLaren, Mercedes e ora Ferrari. E se uno guarda alla sua carriera anno per anno, salta fuori un dato interessante: l’inglese è finito fuori dalla top 3 del Gp del Belgio solo in due occasioni, quando ha concluso in P4. Ovviamente ci si riferisce a quando ha visto la bandiera a scacchi. Dal computo sono tolte le gare in cui ha avuto problemi tecnici o incidenti. Mica male per uno che dal 2007 a oggi ha affrontato cambi regolamentari, transizioni di team e guerre interne da paddock. Eppure, nel 2025, potrebbe arrivare la sesta.
Gp Belgio: lo score di Lewis Hamilton
Perché Maranello potrebbe rovinare la media dell’inglese? Beh, semplice: il problema si chiama SF-25. O, per chi ci ha avuto a che fare da vicino, “quella rossa che non ne vuole sapere di andare forte”.
Hamilton è salito sulla Ferrari con la promessa (e forse anche l’illusione) di riportarla in alto, di chiudere in gloria la carriera con il Cavallino Rampante stampato sul petto. Ma finora, diciamocelo, sembra più un matrimonio d’interesse mal riuscito che una storia d’amore da copertina. E non è solo una questione di feeling: la macchina non c’è proprio.
La SF-25 si è rivelata una vettura poco efficiente, difficile da portare nella giusta finestra operativa, incerta in condizioni miste e soprattutto imprevedibile al posteriore. Tutte caratteristiche che con Lewis – un pilota che ama fidarsi del retrotreno per costruire il ritmo – non vanno affatto d’accordo. Il risultato? Errori insoliti, team radio pieni di frustrazione che ricordano una partita di calcetto del martedì sera e guida lontana dagli standard eccelsi cui ci aveva abituati.
Lewis Hamilton e Fernando Alonso, McLaren F1
Nella tabella della sua esperienza a Spa (che sembra quasi un curriculum impeccabile), Hamilton ha messo insieme una quantità impressionante di gare chiuse in P1, P2 o P3. Ma oggi, quella riga “2025 – Ferrari – P?” fa tremare più di una previsione meteo delle Ardenne. Perché, diciamolo, il punto interrogativo è grosso come il cofano posteriore della SF-25.
È presto per giudicare? Forse. Ma il tempo in Formula 1 scorre più veloce delle gomme soft su pista nuova. E la Ferrari, se non si dà una svegliata, rischia di trascinare Hamilton giù dalla top 5.
Ironia della sorte, no? Dopo aver resistito a compagni scomodi, rivoluzioni tecniche e battaglie da film d’azione, potrebbe essere proprio la Rossa a far saltare uno dei palmarès più solidi della storia della F1. E a quel punto, altro che il vecchio claim che campeggia sulle fiancate della Rossa, “Mission Winnow”. Qui ci sarebbe da lanciare una “Mission Recover”.
Crediti foto: McLaren F1, Scuderia Ferrari HP
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