Tre sfide, ma molto diverse tra loro

Tre sfide, ma molto diverse tra loro. Quella, sulla carta, più incerta è in Campania. Fico contro il meloniano Edmondo Cirielli, viceministro degli Affari esteri. Il cinquestelle Fico – già presidente della Camera, grillino di sinistra – guida il campo largo, con tutti dentro. È la fine dell’era di Vincenzo De Luca, il governatore pd che ha incarnato il potere locale degli ultimi dieci anni, facendo la fortuna anche di Crozza, che lo ha trasformato in una grande maschera italiana.

Anche in Veneto si chiude il lungo capitolo di Luca Zaia, che l’ultima volta fu eletto con un plebiscito bulgaro (76,79%) e che inutilmente ha sperato nel terzo mandato. Stefani, moderato, cattolico, sfida Giovanni Manildo, già sindaco di Treviso. Ma la vera sfida riguarda il derby interno al centrodestra. Prenderà più voti la Lega o Fratelli d’Italia? Zaia è capolista ovunque, nel tentativo di frenare la supremazia di Fratelli d’Italia. Sarebbe uno smacco in un bastione storicamente leghista. E il derby contiene, al suo interno, un’altra contesa, quella tra Zaia e Salvini, tra una Lega stile Csu e una più vannacciana.

In Puglia Decaro è il grande favorito, dopo gli anni da sindaco di Bari e la breve parentesi a Bruxelles. Se la vede con l’imprenditore Luigi Lobuono, il candidato del centrodestra. Decaro, riformista, è visto come un candidato spendibile anche a livello nazionale dall’ala moderata del Pd. Anche qui c’è un voto che offre più livelli di lettura.

di Concetto Vecchio