La stenosi vertebrale è un restringimento del canale spinale, spesso a livello lombare o cervicale, che comprime midollo e nervi. I primi aspetti da indagare sono le cause e i fattori di rischio:

  • Degenerazione naturale: osteoartrosi, ispessimento dei legamenti e artropatie spinali
  • Eventi traumatici: fratture, spondilolistesi, ernie discali
  • Causa congenita: nei pochi casi, la configurazione stretta del canale è presente sin dalla nascita

I sintomi della stenosi lombare sono dolore e crampi alle gambe durante la camminata, intorpidimento, debolezza e difficoltà a mantenere l’equilibrio. Quelli della stenosi cervicale: fitte elettriche al collo, intorpidimento e rigidità alle braccia, indebolimento degli arti superiori. Nei casi avanzati si arriva a problemi urinari o disfunzioni del controllo degli sfinteri.

L’importanza della diagnosi

Ospite a Health, il Dottor Carlo Alberto Benech, neurochirurgo, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Vertebrale III presso l’Humanitas Cellini di Torino, ha sottolineato l’importanza di una diagnosi tempestiva, basata su esami clinici approfonditi (esame neurologico), supportati da risonanza magnetica e TAC per valutare la compromissione delle strutture vertebrali. (SISTEMA SALUTE, IL NUOVO APPUNTAMENTO DI SKY TG24)

Approccio terapeutico

Ampio spazio è stato dato alle terapie. Non sempre è necessaria la chirurgia, anche se, di fronte a molti casi resta l’unica soluzione per tornare a una buona qualità della vita.

  • Terapie conservative: fisioterapia, farmaci antinfiammatori, iniezioni epidurali, esercizi posturali
  • Chirurgia decompressiva: in presenza di compressione significativa o sintomi gravemente invalidanti

Il focus della puntata è stato su una visione multidisciplinare: il mix tra fisiatria, ortopedia e neurologia migliora l’efficacia globale del percorso terapeutico. E in chiusura, dopo aver ascoltato la storia di un paziente, il Dottor Benech ha sottolineato l’alleanza che deve scattare necessariamente tra il medico e il paziente. Perché il neurochirurgo potrà fare l’intervento migliore e più efficace, ma se il paziente non farà corretta riabilitazione e non seguirà le indicazioni del suo medico, il rischio è quello di non ottenere i risultati e i benefici attesi.

Tumore della prostata: novembre è il mese della prevenzione

Nella seconda parte della puntata di Health il Prof. Bernardo Rocco, direttore della UOC di Urologia del Policlinico Gemelli IRCCS e docente all’Università Cattolica, ha ricordato che in Italia si registrano oltre 41.000 nuovi casi all’anno. Questi numeri rendono il cancro prostatico la neoplasia più comune nel sesso maschile.

Campanelli d’allarme

Questi i segnali da non sottovalutare:

  • Urgenza urinaria, minzione frequente soprattutto di notte, flusso debole o interrotto
  • Sangue nelle urine o nel seme, dolore alla minzione o all’eiaculazione
  • Dolore persistente nella zona lombare, inguinale o alle cosce

Screening e diagnosi

Di fronte alla ritrosia degli uomini a sottoporsi a controlli, ne vogliamo ricordare la semplicità: basta un esame del sangue.

PSA e visita urologica: consigliati dai 50 anni, oppure dai 40–45 in presenza di familiarità.

Imaging avanzato: la risonanza multiparametrica oggi gioca un ruolo cruciale, con valore predittivo negativo > 90%, può evitare biopsie inutili

Chirurgia robotica: precisione e innovazione

Il Prof. Rocco ha spiegato come la chirurgia robotica stia rivoluzionando gli interventi urologici: maggiore precisione, minore sanguinamento e tempi di recupero ridotti sono i suoi punti di forza. Tra le tecniche più avanzate spicca la nerve-sparing surgery, che preserva le funzioni nervose e migliora la qualità di vita dei pazienti. Un ruolo chiave è affidato all’intelligenza artificiale, che supporta l’analisi delle immagini di risonanza per pianificare interventi sempre più mirati. Fondamentale, infine, il modello “Prostate Unit”, un team multidisciplinare che riunisce oncologi, radiologi, chirurghi e altri specialisti per garantire percorsi terapeutici completi e personalizzati.

Prevenzione e stili di vita

Il Professore ha richiamato l’attenzione su un corretto stile di vita: dieta equilibrata con frutta, verdura (pomodori, broccoli, cavolfiori), ridotto consumo di grassi animali; attività fisica regolare, peso sotto controllo, no al fumo; sole e vitamina D, 10 minuti di esposizione quotidiana possono contribuire a un buono stato di salute prostatica.

Concludendo, nella stenosi vertebrale, una diagnosi precoce e un approccio combinato riabilitativo-chirurgico possono evitare disabilità gravi. Nel tumore della prostata, lo screening modernizzato e le tecniche robotiche salvaguardano la vita e la qualità di vita, riducendo effetti collaterali e migliorando gli esiti clinici dei pazienti.

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