Gli studi di fase 3 su Evoke di Novo Nordisk, famosa per i farmaci anti obesità, non hanno dimostrato una riduzione statisticamente significativa della progressione della malattia. Il titolo lascia l’8% alla Borsa di Copenaghen
Gli studi di fase 3 su Evoke di Novo Nordisk, famosa per i farmaci anti obesità, non hanno dimostrato una riduzione statisticamente significativa della progressione della malattia di Alzheimer. Quindi si tratta – spiega l’agenzia di notizie Bloomberg – di un primo fallimento per il farmaco a base di semaglutide, i cui studi al momento verranno interrotti. Dopo l’annuncio il titolo del gruppo farmaceutico è caduto sotto una corrente di forti vendite in Borsa, con un calo dell’8% sul listino di Copenaghen a 280 corone danesi con un minimo di seduta a quota 266.
Risultati scadenti
Il gruppo ha spiegato che il semaglutide non si è dimostrato superiore al placebo nel ridurre l’avanzamento della malattia. Il risultato negativo rappresenta l’ennesimo colpo in un anno complicato: la società ha ceduto la leadership nel mercato dei farmaci anti-obesità alla rivale Eli Lilly.
Tentativi vani
L’esito è rilevante anche perché mina i tentativi di Novo Nordisk ed Eli Lilly di estendere l’uso dei farmaci GLP-1 oltre diabete e obesità. L’azienda aveva deciso di testare il semaglutide sull’Alzheimer sulla base di dati reali, modelli preclinici e analisi di trial precedenti. Alcuni ricercatori ipotizzano infatti che il GLP-1 possa ridurre l’infiammazione cerebrale e proteggere i neuroni.
Lo studio su Jama
Una ricerca taiwanese pubblicata su JAMA a luglio aveva rilevato un rischio di demenza inferiore, a sette anni, nei pazienti con diabete di tipo 2 e obesità trattati con semaglutide o tirzepatide rispetto ad altre terapie. Ma molti analisti consideravano comunque l’operazione un tentativo a bassa probabilità di successo. I trial «evoke» ed «evoke+», che hanno coinvolto oltre 3.800 pazienti con Alzheimer in fase iniziale, hanno mostrato miglioramenti nei biomarcatori, ma non un rallentamento della malattia.
L’offensiva di Eli Lilly
Il gruppo, un tempo prima capitalizzazione europea grazie ai farmaci anti-obesità, sta ora rallentando a causa dell’offensiva commerciale di Eli Lilly e di un portafoglio GLP-1 più ampio da parte dell’azienda americana. Di recente, Novo Nordisk ha anche perso la gara con Pfizer per acquisire la biotech Metsera, specializzata proprio nei trattamenti anti-obesità.
24 novembre 2025
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