Sanare i debiti
Dal 1° gennaio 2026, Comuni e Regioni potranno attivare una definizione agevolata dei tributi locali, su base volontaria. Inserita nella Legge di Bilancio, la misura, consente di “sanare” debiti accumulati con il pagamento di imposte o multe, riducendo o cancellando sanzioni e interessi. Non si tratta di un obbligo: ogni ente decide autonomamente se adottarla e con quali modalità. L’iniziativa riguarda principalmente tributi come Imu, Tari, canoni per occupazione suolo pubblico, imposta di soggiorno, bollo auto e moto e le sanzioni per violazioni al Codice della Strada. Sono esclusi invece addizionali Irpef, Irap e tributi già oggetto di altre definizioni non perfezionate.
Bollo auto e multe stradali
Per i proprietari di auto e moto con bollo non pagato, la rottamazione locale può rappresentare un’opportunità concreta. Gli enti locali potranno offrire sconti sulle sanzioni e la possibilità di pagare solo l’importo principale in rate, con eventuali interessi al 4% annuo. Questo significa che, se il proprio Comune aderisce, sarà possibile regolarizzare la posizione evitando ulteriori aggravi. Anche per le multe stradali è prevista la possibilità di sanatoria. Attenzione però: il beneficio riguarda solo l’importo della sanzione pecuniaria, mentre eventuali punti decurtati dalla patente non possono essere annullati. Come per il bollo, spetta però al Comune decidere modalità e termini per aderire.
Prescrizione, pendenze e notifiche
La rottamazione locale non si attiva automaticamente. Serve una delibera comunale o regionale, che definisca termini, tributi interessati e modalità di adesione. Una volta approvata, la delibera deve essere pubblicata online e trasmessa al portale del federalismo fiscale. La misura può riguardare accertamenti in corso, cartelle già notificate e, in alcuni casi, pendenze in contenzioso non definitive, ma non si applica a debiti già coperti da sentenze passate in giudicato.
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