di
Viviana Mazza
Le nuove rivelazioni sulla telefonata del 16 novembre alla quale avrebbe partecipato anche il presidente ucraino: per Kiev si trattava di uno scambio di idee, ma per Washington era una proposta formale
DALLA NOSTRA INVIATA
WASHINGTON – Il 16 novembre, due giorni prima che il sito Axios rivelasse il «piano in 28 punti» per la pace in Ucraina, i consiglieri di Trump Steve Witkoff e Jared Kushner lo avevano letto riga per riga al telefono a Zelensky, secondo quanto scrive adesso lo stesso sito.
In precedenza, la Casa Bianca aveva dichiarato che Rustem Umerov, consigliere per la sicurezza nazionale di Zelensky, era stato informato del piano e avrebbe dato il suo assenso (Umerov aveva negato di aver dato l’ok). Axios aveva già scritto che era stato comunicato a Umerov «nelle linee generali» il contenuto del piano — ma che un incontro tra Witkoff e Zelensky, previsto il 19 novembre in Turchia, per discuterne a fondo era saltato poiché il presidente ucraino non aveva preso sul serio quella proposta.
Axios rivela ora la partecipazione al telefono di Zelensky all’incontro del 16 novembre e afferma che ci fu un fraintendimento tra ucraini e americani: i primi pensavano che quella telefonata fosse solo uno scambio di idee, mentre gli americani la consideravano una vera a propria proposta formale. A quel punto, saltato l’incontro il 19 novembre, gli americani hanno mandato Dan Driscoll, il ministro dell’Esercito, il 20 novembre a consegnare la bozza di persona a Zelensky, che l’ha accettata come base per negoziare perché non poteva fare diversamente.
Tutto è iniziato quando Witkoff e Kushner tornavano il 22 ottobre in aereo a Miami dal Medio Oriente e avevano iniziato a parlare di Ucraina. Quello stesso giorno Trump aveva imposto sanzioni petrolifere contro la Russia per la prima volta dall’inizio del suo mandato.
APPROFONDISCI CON IL PODCAST
Il 25 e il 26 ottobre Witkoff e Kushner hanno incontrato Kirill Dmitriev, inviato di Putin, per diverse ore a Miami. L’inviato, che è anche amministratore delegato del fondo sovrano russo, ha detto ad Axios il 17 novembre che lui e gli americani avevano lavorato per mettere nero su bianco quello che si erano detti Trump e Putin in Alaska. Ma è stato un funzionario americano il 18 novembre (non Dmitriev) a parlare ad Axios dei 28 punti e dei temi generali che coprono: pace in Ucraina, garanzie di sicurezza, sicurezza in Europa, futuri rapporti degli Usa con Russia e Ucraina. Anche se inizialmente il dipartimento di Stato disse agli europei preoccupati che quello non era un piano di Trump, secondo Axios, Trump, il suo vicepresidente J.D. Vance e il segretario di Stato Marco Rubio ne erano informati. Il presidente americano a quel punto ha chiesto che l’Ucraina lo firmasse entro il Ringraziamento. È stata un’idea di Vance coinvolgere Dan Driscoll, ministro dell’Esercito e suo ex compagno di studi di giurisprudenza a Yale, per fargli portare il piano di pace agli ucraini. Driscoll aveva già in programma una visita con una ampia delegazione militare per discutere di strategia e tecnologie per la Difesa, ma il viaggio a quel punto è stato anticipato.
Alcuni nell’amministrazione Trump, tra i quali Rubio, credevano che però tutto si stesse muovendo troppo in fretta: il viaggio di Driscoll aveva l’apparenza di veri e propri «colloqui di pace» con i funzionari ucraini. Anche se chiunque legga “Art of the Deal” (l’arte di fare accordi) di Trump sa che la sua filosofia è che creando il caos vengono fuori le soluzioni, la situazione stava diventando troppo confusa, così il presidente ha inviato Rubio, Witkoff, Kushner e Driscoll a Ginevra.
Una volta arrivato a Ginevra, Rubio ha detto agli ucraini che non li avrebbe incontrati se prima non annunciavano che questo non era soltanto un piano russo, e che gli ucraini vi avevano contribuito, afferma Axios. Gli americani erano infastiditi per quelle che consideravano informazioni negative date da Kiev alla stampa americana; gli ucraini hanno accettato di fare dichiarazioni più positive.
Nell’incontro a Ginevra si è parlato del piano in 28 punti come di una bozza e non di un piano finale: gli americani sono stati aperti a incorporare aspetti della contro-proposta ucraina. Dietro le quinte, comunque, l’incontro è stato intenso, benché Rubio lo abbia definito «il più produttivo finora».
Dalla Casa Bianca Trump ha accusato via social gli ucraini di mancanza di gratitudine. Si sono anche diffuse voci di un possibile incontro tra Trump e Zelensky questa settimana o forse la prossima. Da oggi e per il resto di questa settimana, la Casa Bianca ha annunciato che Trump sarà in Florida per il Ringraziamento. Un funzionario della Casa Bianca ha detto che non ci sono al momento piani per un incontro visto che non c’è ancora un risultato chiaro sui negoziati di pace. Le due bozze sembrano molto lontane, nonostante le dichiarazioni positive sui progressi in corso fatte dal presidente sul suo social Truth il 24 novembre.
24 novembre 2025 ( modifica il 24 novembre 2025 | 22:42)
© RIPRODUZIONE RISERVATA