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Ritorno al bonus case green. Ma anche agli incentivi per l’acquisto di immobili da parte di under 36. Parlando di casa, se la partita delle agevolazioni fiscali più costose sembra sostanzialmente chiusa, con l’assetto trovato dal Ddl di Bilancio per i bonus ristrutturazioni e per l’ecobonus, restano dei piccoli margini di manovra all’interno dei quali la maggioranza sta provando a muoversi per introdurre sconti dall’impatto minore ma dal grande significato.
Nuova vita al bonus case green
Si colloca su questo binario la proposta di reintrodurre il bonus case green. Si tratta di una detrazione Irpef, da recuperare in dieci anni, pari al 50% dell’Iva pagata per l’acquisto di abitazioni in classe A e B cedute da imprese costruttrici o dagli Oicr immobiliari, introdotta per la prima volta nel biennio 2016-2017, poi riproposta nel 2023 e, da allora, rimasta nel congelatore.
Ora Forza Italia ipotizza di rimetterla in pista, con una proposta firmata da Roberto Rosso e Maurizio Gasparri, inserita nel pacchetto dei segnalati. Si tratta, peraltro, di una misura la cui importanza è da tempo sostenuta sia dall’Ance sia da Confindustria Assoimmobiliare; l’idea è che le agevolazioni fiscali dovrebbe sostenere non solo la ristrutturazione e la riqualificazione dell’usato ma anche gli investimenti sul nuovo.
Aiuto agli under 36
Non è la sola novità possibile. Sempre Forza Italia (anche stavolta con un emendamento firmato da Roberto Rosso) propone la riapertura dei termini per usufruire degli incentivi per l’acquisto di casa da parte di under 36. Si tratta di agevolazioni, dedicate a chi ha un Isee inferiore a 40mila euro, introdotte dal decreto legge 73/2021 e non rinnovate a partire dal 2025 (anche se nel 2024 erano state oggetto di una proroga dai confini piuttosto limitati).
Nello specifico, prevedevano l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale, un credito d’imposta di ammontare pari all’Iva corrisposta per l’eventuale acquisto di nuovo, l’esenzione dall’imposta sostitutiva per i finanziamenti erogati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione. L’ipotesi è di arrivare fino al 2028, dando una prospettiva più certa agli acquisti degli under 36. E il costo sarebbe relativamente limitato: la mancata entrata per l’erario sarebbe di circa 132milioni per ciascun anno.
