di
Alessandro Zuin
Le preferenze escludono il presidente del Consiglio Ciambetti. Exploit dell’assessore De Berti, nei dem bene Luisetto e Trevisi
Il prossimo consiglio regionale vedrà nuovamente una netta maggioranza nella maggioranza, rappresentata dalla nutrita pattuglia leghista. Secondo una prima ripartizione ufficiosa dei 51 seggi, elaborata lunedì sera dall’Osservatorio elettorale del Veneto e presentata dal segretario generale Roberto Valente, alla Lega andrebbero ben 19 consiglieri (più il presidente eletto Stefani), contro i 9 ciascuno di Fratelli d’Italia e del Partito Democratico, prima forza di opposizione. A completare la squadra del centrodestra dovrebbero esserci 3 eletti per Forza Italia e uno ciascuno per Unione di Centro e Liga Veneta Repubblica. Nello schieramento del centrosinistra, invece, insieme ai 9 del Pd dovremmo ritrovare 2 consiglieri per Avs e uno ciascuno per 5 Stelle, Uniti per Manildo e Civiche per Manildo (ai quali si aggiungerà, naturalmente, Giovanni Manildo stesso, eletto in quanto secondo votato tra i candidati presidente). E poi, fuori dai due schieramenti principali, c’è il fenomeno Szumski Resistere Veneto: oltre al portabandiera Riccardo Szumski, che ha preso oltre 13mila preferenze soltanto nella sua Treviso, entrerà in consiglio anche un secondo rappresentante.
Chi ha vinto le elezioni Regionali in Campania, Puglia e Veneto:
i dati definitivi
Le preferenze
Depurata dal fenomeno Zaia – che ha fatto storia a sé con la sua candidatura multipla in tutte e sette le circoscrizioni provinciali, facendo incetta di preferenze personali – la corsa per un posto in consiglio regionale ha avuto nelle donne della Lega le indiscusse protagoniste, alcune delle quali proprio grazie al «ticket» con il governatore uscente, che ha garantito un effetto traino non indifferente. Ecco alcuni esempi: a Verona, l’assessore in carica alle Infrastrutture, Elisa De Berti, ha sbaragliato il campo superando i 14 mila consensi (quasi doppiato l’intramontabile Stefano Valdegamberi, oggi vannacciano di ferro). A Treviso, dove la concorrenza interna era fortissima ma scattano 5 seggi, spiccano Sonia Brescacin e Paola Roma; a Vicenza comanda l’altra assessora uscente (alla Sanità e sociale), Manuela Lanzarin, davanti ad Alessia Bevilacqua e con un pezzo da novanta come il presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, in posizioni di affannoso rincalzo; a Venezia, Rosanna Conte va a più del doppio rispetto all’assessore in carica Francesco Calzavara. L’ordine di genere si inverte soltanto a Padova, dove Roberto Marcato si conferma Mister Preferenza con un rassicurante vantaggio su Eleonora Mosco, e nella piccola Rovigo, feudo (per pochi voti di differenza) dell’altro assessore Cristiano Corazzari.

I ridimensionati
Tra i ridimensionati Fratelli d’Italia, finiscono nel gruppo i tre transfughi dalla Lega: Silvia Rizzotto, a Treviso, sta abbondantemente alle spalle del più votato, Claudio Borgia («Vota Giorgia, scrivi Borgia» l’immortale slogan) e del secondo in graduatoria, Marco Della Pietra; a Padova, Luciano Sandonà, «padre» della legge sul recupero dei Leoni di San Marco, non compete con i big Enoch Soranzo e Filippo Giacinti; a Verona, infine, Marco Andreoli finisce parecchio dietro ai vari Diego Ruzza, Anna Leso e Claudia Barbera. La sfida di Vicenza sorride all’ex sindaco Francesco Rucco, che supera in volata l’inossidabile Sergio Berlato. A Belluno, un altro intramontabile come Dario Bond vince nettamente la sfida interna con Silvia Calligaro (e prende più preferenze anche di Zaia, unico caso in Veneto). In Forza Italia, il plenipotenziario Flavio Tosi – anch’egli, come Zaia, capolista in tutte le province – sfonda soltanto nella sua Verona, mentre a Padova spiccano le preferenze personali attribuite a Elisa Venturini. Nel centrodestra, torna ad avere un consigliere anche l’Udc: il recordman delle preferenze è Eric Pasqualon a Padova. Staccano un biglietto per palazzo Ferro Fini anche gli autonomisti della Liga Veneta Repubblica, che per ora hanno nell’avvocato veneziano e storico esponente Alessio Morosin il più gettonato (ma il seggio dovrebbe scattare a Padova). Nelle liste di Noi Moderati per Stefani spicca il risultato personale di Alberto Benetti a Verona, ma non sarà sufficiente a garantirgli un seggio.
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Luisetto e gli altri del Pd
Sul fronte opposto, anche nel Partito Democratico la palma della più votata va a una donna, l’uscente Chiara Luisetto, in nettissimo vantaggio a Vicenza; spiccano anche, a Verona, le preferenze andate al direttore della scuola di polizia di Peschiera, Gianpaolo Trevisi, e, a Venezia, il successo personale di Monica Sambo. Notevole anche l’exoploit del vicesindaco Andrea Micalizzi a Padova. L’Alleanza Verdi Sinistra (due consiglieri) ripropone tra i più votati volti notissimi della politica regionale come il sociologo Gianfranco Bettin a Venezia e il più volte consigliere regionale ed eurodeputato Andrea Zanoni, ma i due eletti dovrebbero scattare a Padova e Vicenza.
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25 novembre 2025 ( modifica il 25 novembre 2025 | 09:29)
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