L’iter d’acquisto dei tablet si è svolto nella piena legalità con scontrini fiscali e documentazione standard. I clienti che hanno effettuato l’acquisto attraverso sito e app, hanno anche potuto scegliere tra consegna a casa o ritiro in store con pagamento alla cassa

Mediaworld ha venduto per sbaglio iPad Air alla modica cifra di 15 euro e ora chiede ai clienti di restituirli o pagare la differenza con uno sconto di 150 euro. Gli acquirenti si chiedono però se, in base al Codice civile, l’azienda ne abbia diritto. Il prezzo del tablet si aggira tra i 780 e gli 880 euro ma l’acquisto, sottolineano i clienti, è avvenuto nella piena legalità: in alcuni casi, dopo aver effettuato l’ordine online, è stato possibile pagare direttamente in cassa. 

Cosa è successo

L’8 novembre i clienti di MediaWorld in possesso di carta fedeltà hanno avuto la possibilità di acquistare i dispositivi dal sito e dell’app: alcuni hanno anche ritirato gli iPad nei negozi fisici. Novembre è il mese del Black Friday e i clienti, increduli, ne hanno approfittato non preoccupandosi troppo delle ragioni legate allo sconto da capogiro. Dopo un paio di settimane, però, la nota catena di elettronica ha inviato una mail a tutti i clienti, segnalando l’errore e chiedendo loro di pagare i tablet a prezzo intero o di restituirli. Tra coloro che hanno approfittato dell’offerta, però, c’è chi si è domandato se la richiesta della catena sia legittima sul piano legale o meno. Questo perché l’iter d’acquisto si è svolto nella piena legalità con scontrini fiscali e documentazione standard. 

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La via “conciliativa” della catena

La catena si è giustificata sostenendo che a causa di un’anomalia tecnica “manifestatamente riconoscibile” è stato registrato uno sconto irrealistico del 98% che è apparso per pochi minuti sulle piattaforme di acquisto online. Per rimediale all’errore e tentare una via conciliativa, MediaWorld ha proposto ai clienti che hanno acquistato gli iPad di restituirli ottenendo un rimborso e un buono di 20 euro o di pagarli per intero con uno sconto aggiuntivo di 150 euro. “In virtù di quanto previsto dalla normativa vigente, ci siamo trovati nella necessità di intervenire, ricorrendo a un principio giuridico volto a preservare l’equilibrio contrattuale laddove si verifichi un errore di tale portata” ha specificato l’azienda nella mail riportata da Wired. “Il nostro approccio è stato quello di privilegiare la relazione con il cliente e di offrire soluzioni che andassero oltre la mera applicazione della norma. Per questo motivo, abbiamo prontamente contattato tutti gli acquirenti interessati, proponendo due alternative”.

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Cosa dice la legge in merito

Nel Codice civile è l’articolo 1428 a normare il contratto di vendita. In questo caso la controversia riguarda i criteri di “annullamento della vendita di un prodotto” che, per legge si può ottenere quando l’errore del venditore è “essenziale e riconoscibile” e quando quindi il consumatore può accorgersi della natura irrealistica del prezzo. In questo caso però, il mega sconto era riservato solo ai clienti in possesso di carta fedeltà. In più da considerare è anche il periodo del Black Friday che, non è un segreto, può essere caratterizzato da sconti che in certi casi possono apparire eccezionali. Per di più poi, alcuni acquisti sono stati eseguiti negli store fisici dove la vendita effettiva è stata effettuata dai dipendenti della catena. Insomma, se già alcuni clienti hanno rifiutato di pagare la differenza – anche perché la mail informale inviata non “ha valore di diffida o messa in mora” -, resta da capire quale sarà la prossima mossa di MediaWorld. 

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