Fabio Di Giannantonio sa di giocarsi tanto nella seconda parte di questo campionato MotoGP. Insieme a Pecco Bagnaia e Marc Marquez, è l’unico pilota dell’orbita Ducati a gestire una Desmosedici ufficiale. Questo comporta dover portare dei risultati a casa e finora si è dovuto accontentare di due podi nei primi dieci Gran Premi. In un’intervista con Manuel Pecino il capitolino parla del suo rapporto con la VR46 Academy.

Di Giannantonio “outsider”

Nel 2022 ha fatto il suo esordio in MotoGP con il team Gresini, nel 2024 viene scritturato dal team VR46 di Valentino Rossi. Fabio Di Giannantonio è l’unico pilota italiano della classe regina a non fare parte del “circolo” di Tavullia. Anche se a volte condivide allenamenti con gli allievi dell’Academy, è sempre stato un ‘outsider’. “Si, non faccio parte dell’Academy – racconta a Motosan -. Non so esattamente perché, ma non mi hanno cercato, non abbiamo avuto contatti. Non mi sono mai trovato in quella dinamica. Penso che l’Academy faccia un lavoro incredibile con i piloti che ha, ma io ho sempre fatto la mia strada. Mi sento un po’ un outsider nel Campionato del Mondo. Ma mi piace anche questo, perché ho la mia personalità, la mia storia, e mi piace fare la differenza da solo“.

Percorrere la propria strada senza una solida struttura alle spalle rende tutto più difficile. Soprattutto in un campionato MotoGP dove ogni minimo dettaglio fa la differenza. “Quando hai un team così forte alle spalle, con così tante risorse, visibilità e connessioni, si aprono molte porte. Ho dovuto aprirle da solo, passo dopo passo – prosegue Di Giannantonio -. È più difficile, ma lo apprezzo anche di più. Perché tutto ciò che ho realizzato è stato grazie a me, alla mia famiglia, alle persone che mi sostengono davvero“.

Nel 2024 ha firmato con il team VR46 ed ha un contratto fino al termine del prossimo campionato. Un biennio in cui sa di giocarsi tutto per la sua carriera. Il rapporto con Valentino Rossi ha dato grossi incentivi personali e psicologici. “È una leggenda, e averlo al fianco è incredibile. Anche se non faccio parte dell’Academy, mi tratta come uno del team“.

Quando il gioco si fa duro…

L’anno scorso, fino a settembre, era fuori dal Mondiale. E poi hai avuto un finale di stagione spettacolare, salendo sul podio in Australia e vincendo in Qatar. “In quel momento è uscito il meglio di me. Mi sono liberato, ho iniziato a divertirmi e i risultati sono arrivati. Quel finale è stato come un sogno“. Non è facile il mondo della MotoGP e Fabio lo sa molto bene. “Credo che spesso la gente dia più valore al tuo nome, o alla tua provenienza, piuttosto che a quello che fai in pista. Ma sono tranquillo perché so chi sono, so cosa posso fare, e a poco a poco la gente se ne sta rendendo conto“. Di Giannantonio attualmente è 5° in classifica, ma già al Sachsenring potrebbe soffiare una posizione al compagno di box Franco Morbidelli.

Foto Instagram @fabiodiggia49