Proposta di Fratelli d’Italia: per le irregolarità più gravi la sanzione massima passerebbe da 10.328 euro ad appena 2.068 euro. Cancellato il riferimento all’Agenzia delle Entrate
Un leggero ritocco al Salva casa, il decreto 69 relativo al 2024 che il governo ha utilizzato come strumento normativo per affrontare il problema delle piccole difformità degli immobili. Nelle pieghe della legge di Bilancio per il 2026 c’è anche una proposta di Fratelli d’Italia, firmata da Matteo Gelmetti e Domenico Matera, che intende fargli un piccolo restyling, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore.
Che cosa ha fatto il Salva Casa
Il Salva casa, ricordiamo la sua ratio, ha voluto rafforzare la sanabilità delle difformità edilizie presenti in milioni di immobili, senza deroghe alle norme ordinarie e procedure speciali. Per fare questo ha inserito una lunga serie di modifiche nel Dpr n. 380/2001, il Testo unico dell’edilizia (ne abbiamo scritto qui nella guida di Gino Pagliuca).
L’accesso più veloce alla doppia conformità
Tra le novità più rilevanti del Salva casa c’è l’accertamento di conformità, la nuova procedura inserita all’articolo 36 bis per sanare (a pagamento) le parziali difformità e le variazioni essenziali. La prima idea, allo studio di Fratelli d’Italia, è facilitare l’accesso a questa sanatoria, ammorbidendo la doppia conformità. Ora è necessario dimostrare la conformità urbanistica del lavoro da sanare al momento della presentazione della domanda e quella edilizia al momento della realizzazione dell’intervento, ricostruisce il quotidiano di Confindustria.
L’intervento edilizio e l’istanza di sanatoria
L’emendamento allinea questi due passaggi e dice che «il responsabile dell’abuso o l’attuale proprietario dell’immobile possono ottenere il permesso di costruire e presentare la segnalazione certificata di inizio attività in sanatoria se l’intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica nonché ai requisiti prescritti dalla disciplina edilizia vigente al momento della presentazione della domanda». Dunque, si guarderebbe solo al momento di presentazione dell’istanza di sanatoria, cancellando definitivamente la doppia conformità.
Sanzioni più light
Ma la novità più incisiva potrebbe riguardare le sanzioni da versare per sanare queste difformità. Per le irregolarità più gravi (quindi, interventi eseguiti in assenza della segnalazione certificata di inizio attività o in difformità da essa) la sanzione massima passerebbe da 10.328 euro ad appena 2.068 euro, con la possibilità di scendere ancora in alcuni casi. Sarebbe cancellato qualsiasi riferimento agli uffici territoriali dell’agenzia delle Entrate, alleggerendo di molto il lavoro dei professionisti, motiva il Sole 24 Ore.
25 novembre 2025
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