Il suicidio contemporaneo delle gemelle Kessler sarebbe stato pianificato per tempo. Entrambe avevano deciso che il 17 novembre sarebbe stato il loro ultimo giorno di vita. E avevano per questo chiesto l’aiuto di un avvocato e di una dottoressa. Sono le rivelazioni del quotidiano tedesco Tz, che ha raccolto le confidenze della contessa di Castell-Rüdenhausen, Gabriele Grafin. – foto | video

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L’AMICA – La nobildonna era amica di lunga data delle due: «È stata mia madre, l’attrice Luise Ullrich, a farci conoscere. Da allora è nata una vera amicizia. Per anni abbiamo fatto jogging ogni sabato, a un ritmo così veloce che nessuno riusciva a stare al passo. Una volta c’era anche il direttore d’orchestra Carlos Kleiber, che ha subito rinunciato». E ricorda: «Ogni martedì ci incontravamo al nostro tavolo fisso, fino all’ultimo. Anche il martedì prima della loro morte ci siamo viste. Era tutto come al solito. Non sapevo che le avrei viste per l’ultima volta. È terribilmente triste».

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IL PIANO – Ellen, dice oggi, «aveva avuto un ictus, problemi cardiaci, ma soprattutto una forte depressione. Era malata. Alice invece no. Aveva naturalmente i normali disturbi che si hanno a 89 anni». Però non voleva che la gemella morisse da sola. Stando al quotidiano, la fine sarebbe stata decisa mesi prima. Due giorni prima di morire, Alice ed Ellen sono andate a trovare alcuni amici, lasciando pacchetti e lettere d’addio nelle cassette postali. Una era per Gabriela, che ha otto anni in meno: «Erano diventate entrambe così gentili. Prima mi rimproveravano spesso di interromperle. Ma recentemente Ellen mi guardava solo con affetto, senza dire nulla. Alice, come un capitano in alto mare, ha guidato entrambe attraverso il mare della vita. Fino alla fine».