Milano, 24 novembre 2025 – Stefano Crispino, in arte Stre, vede la musica come “la forma di espressione che preferisco”. Il cantautore partenopeo ha recentemente presentato il nuovo singolo  ‘Spaventapasseri’. Un concetto nato da una serata sul divano a guardare una serie tv: “Invece del terrore, ho provato tenerezza. Mi è sembrato che lo spaventapasseri avesse voglia di essere abbracciato o accolto. Da lì mi è venuta l’idea per questo brano”.

Stre, quando hai iniziato a fare musica?

“La musica è con me da sempre. Quando ero bambino mi piaceva creare testi, melodie, canzoni. Però è sia una benedizione sia una maledizione, perché ho l’ossessione di scrivere e creare sempre. Sono un attento osservatore del mondo. Fino ad oggi le mie sono state canzoni autobiografiche, sono tutte fotografie di momenti. Uso la musica per incastonare attimi di vita difficili o felici, canalizzo tutte le emozioni nella musica”.

Se aprissi la tua playlist di Spotify adesso, cosa troverei?

“Un po’ di tutto. Da Mozart ai Megadeth, ascolto di tutto. Il mio genere preferito è tutto quello che viene dal punk, dal punk rock al pop punk. Ho suonato per quasi 8 anni in una band dove cantavo e suonavo la chitarra, prima facevo il batterista di vari gruppi: suonavamo brani di Green Day, Blink 182, Rancid. Sono un divoratore di musica, mi piace ascoltare anche quello che non mi piace. Ho avuto i miei periodi di fissazioni musicali, ma quelle per il punk rock e per il cantautorato italiano non sono mai passate. Edoardo Bennato, Max Pezzali, Cesare Cremonini, Antonello Venditti: sono cresciuto in quel mondo musicale”.

Se potessi scegliere, con chi sarebbe la collaborazione dei tuoi sogni?

“Non amo le collaborazioni, vedo la musica molto come un’esigenza individuale. Negli ultimi anni i featuring hanno preso una piega meramente funzionale all’aspetto commerciale. Accetterei una collaborazione solo se avesse un significato artistico, in funzione di una particolare canzone c’è bisogno di una determinata voce”.

Il gruppo WhatsApp con il nome più strano?

“Si chiama ‘Nofx cerca persone’. Era nato dal fatto che eravamo al concerto dei Nofx e non prendevano bene gli smartphone e poi il nome è rimasto”.

Chi sono i tuoi migliori amici?

“Non amo fare classifiche di preferenze, vedo tutte le persone come dei supereroi e ognuno ha il proprio potere. Ci sono persone che frequento più delle altre, ma mi accorgo del superpotere che hanno anche quelle che vedo meno spesso”.

Cosa dici al microfono quando fai il soundcheck?

“Sa sa prova. E poi ‘Io non sento nulla’ perché mi capita sempre davvero di non sentire”.

Cosa auguri a Stre?

“Di continuare con lo stesso spirito, di non piegarsi a certe logiche e di rimanere se stesso”.

Progetti futuri?

“Sto realizzando e pubblicando sui social un format video che ho ideato per le vie di Napoli. Nel video sono lo spaventapasseri della canzone: ho un cartello con la scritta ‘Ho le braccia aperte perché voglio un abbraccio’. E riprendo le reazioni dei passanti. Devo dire che mi abbracciano in tanti. E poi non dimentichiamo gli appuntamenti live con la musica: ce ne saranno parecchi”.