Defender, nuovo marchio arrivato alla Dakar, ha presentato la versione definitiva della sua vettura per l’edizione 2026, che si disputerà il prossimo gennaio in Arabia Saudita.

Il Defender Dakar D7X-R sfoggia anche la sua livrea ufficiale, derivata dal Defender OCTA di serie, e parteciperà alla categoria “Stock”, ripresa nelle gare di rally-raid. Lo scopo di questa categoria è quello di consentire l’ingresso in campo di veicoli di serie, limitando il numero di componenti che possono essere modificati per la competizione.

Il Defender Dakar D7X-R utilizza la stessa struttura della carrozzeria del modello originale e lo stesso motore V8 biturbo da 4,4 litri. Tuttavia, è stato modificato per ottenere una maggiore robustezza, con una carreggiata più larga, una maggiore altezza da terra, nuove sospensioni e un sistema di raffreddamento ottimizzato. 

Alla Dakar 2026 parteciperanno tre Defender, tra cui quello affidato al detentore del record dell’evento, Stéphane Peterhansel, navigato da Mika Metge. Il francese, che farà il suo ritorno al più grande rally-raid del mondo dopo l’assenza del 2025, sarà affiancato da Rokas Baciuska e Sara Price

“Defender affronta l’ignoto: attraversare le dune, affrontare il caldo e gareggiare contro il tempo – afferma Ian James, team manager di Defender Rally, con molta umiltà – Sappiamo che la Dakar è una delle più grandi sfide del motorsport, ma è proprio per questo che ci andiamo”.

“Dopo un intenso programma di test, il team è pronto per l’avventura e il Defender Dakar D7X-R è stato costruito per affrontare la sfida. Con collaboratori di livello mondiale e alcuni dei migliori piloti di rally-raid del mondo, daremo il massimo. Sono estremamente orgoglioso ed emozionato di fare il nostro debutto competitivo nel campionato W2RC e non vedo l’ora di scoprire cosa ci riserverà la stagione”.

Dall’inizio dell’anno, Defender ha intensificato i test e il suo fuoristrada ha completato oltre 6.000 km di prove.

“Abbiamo sottoposto il Defender Dakar D7X-R a test intensivi, che sono stati spietati”, conferma Stéphane Peterhansel. “Ma doveva essere così. Dobbiamo essere pronti a tutto”.

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