di
Marco Sabella

John Ternus (hardware), Craig Federighi (software), Eddy Cue (servizi) e Greg “Joz” Joswiak (marketing) i nomi dei possibili candidati. Ecco la loro storia in azienda

All’inizio del mese di novembre, per l’esattezza il 4 novembre scorso, il ceo di Apple Tim Cook ha compiuto 65 anni. Una anniversario che ha dato nuova spinta alle ipotesi di successione, visto che Cook ricopre l’incarico di ceo di Apple dall’agosto del 2011, una data di poco precedente la scomparsa del fondatore Steve Jobs
Il mandato di Tim Cook non prevede una data precisa per il suo ritiro dagli incarichi ma il dibattito sulla sua successione è molto vivace tra gli analisti e gli investitori. Tanto più che l’attuale presidente di Apple, Art Levinson, ha raggiunto i 75 anni di età, una soglia limite per i consiglieri di amministrazione. E Tim Cook sarebbe il candidato ideale per succedergli alla presidenza. Secondo indiscrezioni raccolte dal Wall Street Journal sono 4 i nomi dei dirigenti in pole position per raccoglierne l’eredità, ciascuno alla guida di differenti settori dell’azienda. 
Vediamoli in da vicino

John Ternus, 50 anni, responsabile hardware

Sebbene sia il più giovane tra i possibili candidati alla successione di Tim Cook, John Ternus, 50 anni, è in Apple da 24 anni. E’ considerato il front runner in parte perché Appple è in primo luogo una società hardware  ma soprattutto perché in passato ha lavorato su iPad, sulle ultime versioni del Mac, su Ipod, prima di assumere la responsabilità su tutti i prodotti Apple, a cominciare da iPhone. Il suo compito principale consiste nel garantire la funzionalità dei prodotti da un un punto di vista ingegneristico e del design e tra le sue principali realizzazioni figura la scelta di sostituire i chip di Intel all’interno dei Mac con dei processori prodotti interamente in-house. 



















































Craig Federighi, 50 anni, il guru del software

Federighi, nato a San Leandro, in Californa, da una famiglia di origini italiane, è uno dei più noti manager di Apple. In quanto responsabile del software  ha spesso avuto un ruolo di primo piano nelle Annual developer conferences di Apple durante le quali ha spesso illustrato le nuove versioni dei sistemi operativi dei prodotti Apple e le nuove app. Federighi è responsabile di tutto il software contenuto in oltre un miliardo di dispositivi firmati Apple. La sua abilità nel creare nuovi prodotti software ha portato ad ampliare le sue competenze ai sistemi di Intelligenza artificiale a cominciare dagli obiettivi  di miglioramento del personal assistant Siri, che a 14 anni dal suo lancio è in grado di soddisfare solamente richieste basiche mentre altri chatbots, come ChatGPT sono in grado di conversare quasi come esseri umani

Eddy Cue, 61 anni, alla guida dei servizi

Una vita spesa all’interno di Apple, Eddy Cue è entrato a Cupertino a fine anni Ottanta ed è stato a lungo alla guida di quella che è stata considerata a lungo una delle divisioni di maggior successo dell’azienda, quella dei servizi. Grazie a lui iPhone è una sorta di Disneyland dove gli utilizzatori vengono indotti a spendere in giochi, abbonamenti, sistemi di archiviazione, ricerche. Qualunque necessità dell’utilizzatore viene soddisfatta e Apple ricava consistenti commissioni dai partner in grado di fornire i diversi servizi. Di pochi anni più giovane di Tim Cook, qualora fosse scelto, Cue non sarebbe probabilmente un leader di lungo termine per il gruppo della Mela.

Greg “Joz” Joswiak, 61 anni, alla guida del marketing

Nel 2026 “Joz” festeggerà i 40 anni della sua presenza in Apple. Anche lui è a capa di una funzione-chiave del gruppo, quella del marketing. Apple si dedica alla cura del marchio con la stessa attenzione con cui si occupa dell’ingegnerizzazione dei prodotti e questo permette di applicare prezzi di vendita di vendita elevati che si traducono in profitti altissimi. Questo fa di Joz una figura chiave tra i principali dirigenti del gruppo. Anche Joswiak è una star fissa durante agli eventi per il lancio dei nuovi modelli di iPhone o degli aggiornamenti dei dispositivi Apple. E’ anche una figura centrale nella gestione delle situazioni critiche in cui il brand si trova a dibattersi, come al tempo delle critiche sollevate dai ritardi con cui Apple ha sviluppato i sistemi di intelligenza artificiale. 

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25 novembre 2025 ( modifica il 25 novembre 2025 | 19:30)