Il tecnico dopo il successo sul Qarabag: “Abbiamo tanti giocatori fuori, devo essere bravo io a trasmettere energia. Per domenica speriamo di recuperare Spinazzola”
25 novembre – 23:49 – MILANO
Vincere anche in Champions League, per dissipare quelle nubi che si erano formate dopo la sconfitta di Bologna. Antonio Conte è più sereno, ma non vuole concedersi rilassamenti. “Domani ce la godiamo, poi rimettiamo l’elmetto che domenica abbiamo la Roma”. Il messaggio è chiaro, al termine di una serata speciale, come l’ha definita il tecnico dopo il successo sul Qarabag, per la ricorrenza dell’anniversario della scomparsa di Diego Armando Maradona. “Ha rappresentato e rappresenta qualcosa che è difficile spiegare se non sei napoletano. Ci tenevamo a onorare questo giorno, che comunque è un giorno triste perché è il quinto anniversario della sua morte. C’era una buona energia, che abbiamo assorbito e poi proposto”.
Le prove con gli azeri e prima ancora con l’Atalanta sono state convincenti. Quindi è lecito chiedersi cosa fosse successo nello spogliatoio. Conte ha chiarito alcuni aspetti. “Il Napoli non era morto, non è questione di essere vivi o non vivi, ma di continuare a lavorare dando sempre tutto ciò che abbiamo. Poi le partite si possono vincere o meno, però sappiamo che dobbiamo dare sempre tutto. È un momento di grande difficoltà per la disponibilità dei giocatori, avevamo sette giocatori in panchina di cui due portieri e due giovani come Ambrosino e Vergara. Stiamo affrontando un periodo molto difficile dall’inizio dell’anno, dobbiamo partire dal presupposto che i calciatori vanno in campo. Se non se ne hanno, bisogna trovare soluzioni diverse, cercando di sfruttare quasi sempre gli stessi perché poi i rischi aumentano. Stiamo andando avanti, abbiamo fatto due ottime partite. Non dimentichiamo i risultati del Qarabag, in Champions non ci sono avversari facili, ero convinto che portando questi ritmi avremmo indirizzato la sfida”.
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energia da trasmettere—
L’allenatore è tornato sul concetto di energia che aveva sottolineato dopo la partita del Dall’Ara. “È troppo importante, devo essere io il primo ad averla perché la devo trasmettere. A Bologna mi sono preso delle responsabilità perché probabilmente non stavo trasferendo ciò che volevo e quindi era mia la colpa. Devo essere bravo, i ragazzi devono sprigionare energia ed essere squadra, aiutarsi, avere proprio voglia di soffrire per poi gioire tutti insieme per un unico obiettivo. L’abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo. Tante volte si giudica anche in base ai risultati delle partite, penso da inizio anno stiamo rincorrendo avendo comunque tante indisponibilità. Io posso controllare alcune situazioni, ma non posso gestire la distorsione che Gutierrez si procura ieri durante l’allenamento. Dispiace, perché poi si parla subito di crisi senza vedere effettivamente cosa stiamo affrontando”. Tuttavia, l’atteggiamento è radicalmente cambiato e le difficoltà hanno finito per compattare il gruppo. “I ragazzi sono eccezionali, in termini di disponibilità si è alzata in modo esponenziale la responsabilità di tutti, perché ci saranno tante partite che dobbiamo affrontare senza essere al completo. Speriamo di avere Spinazzola con noi giovedì, così avremmo un’altra opzione al posto dello spagnolo” ha concluso.
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