Il punto serale sulle notizie del giorno
Iscriviti e ricevi le notizie via email
Francesco Totti e Noemi Bocchi indagati dalla Procura di Roma per abbandono di minore. L’indagine è partita dalla denuncia di Ilary Blasi che, durante cinque videochiamate dalla durata complessiva di mezz’ora con la figlia più piccola avuta con l’ex marito e datate 26 maggio 2023 vede la bambina in casa del padre e della nuova compagna ma senza alcun adulto. La mamma le chiede per due volte se sia da sola e perché, la bimba risponde di sì e che «loro sono andati un attimo a cena».
APPROFONDIMENTI
Di fronte alla richiesta di archiviazione della Procura, i legali di Ilary Blasi hanno depositato un’articolata opposizione, accompagnata da indagini difensive autonome. In questa attività rientra proprio l’interrogatorio della tata Mandica Cocos da parte dell’avvocato Fabio Lattanzi, che viene acquisito agli atti assieme ai filmati girati da Isabel.
La testimonianza
Le risposte di Mandica Cocos, interrogata da Fabio Lattanzi, avvocato di Blasi, le riporta Repubblica. La donna sostiene di avere un rapporto di lavoro «occasionale» con la famiglia: «Vado a stirare o faccio la baby-sitter». Come viene pagata? «Dieci euro l’ora, ma non è regolare». Per non dire in nero? «Sì». L’interrogatorio è diventato il cuore dello scontro giudiziario tra l’ex capitano della Roma e Ilary Blasi sull’ipotesi di abbandono di minore relativa alla sera del 26 maggio 2023. Le dichiarazioni rese alla difesa di Blasi e i video registrati dalla figlia Isabel sono oggi al centro dell’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Roma.
La stessa posizione di Mandica è finita sotto indagine, con l’accusa di aver fornito una versione dei fatti non coincidente con quanto emergerebbe dagli atti, sebbene anche per lei la Procura abbia chiesto l’archiviazione.
La sera del 26 maggio 2023
Secondo gli atti, la vicenda si consuma nella serata del 26 maggio 2023, quando Totti e Bocchi escono di casa lasciando nell’attico di Roma Nord tre bambini: Isabel, 7 anni, e due figli della compagna, di 9 e 11 anni. La bambina più piccola trascorre parte della serata in videochiamata con la madre, collegandosi in più occasioni per un totale di circa mezz’ora, mentre racconta di stare mangiando sushi e mostra alcuni ambienti dell’appartamento.
È in una di queste chiamate che Isabel, incalzata dalle domande della madre, pronuncia la frase che per la difesa di Blasi incrinerebbe l’alibi della coppia: alla domanda «Ma come mai siete da soli?», la bambina risponde «Loro sono andati un attimo a cena».
In quel momento nelle immagini compare uno dei figli di Bocchi, mentre l’altra figlia non si vede, e nessun adulto appare nei video.Mandica Cocos, la tata “in nero”
Nel verbale raccolto dall’avvocato Lattanzi, il primo blocco di domande si concentra su chi l’abbia chiamata quella sera e su quante persone fossero presenti in casa. Mandica afferma di non ricordare se a contattarla fosse stato Francesco Totti o Noemi Bocchi, ma precisa che nell’appartamento, al suo arrivo, c’erano «tre» bambini.
Sugli orari, la tata colloca il suo ingresso intorno alle 21, sostenendo che Totti e Bocchi fossero ancora in casa quando è arrivata. Alla domanda se i piccoli stessero già dormendo, la risposta è netta: sì, i bambini dormivano e lei quella sera «non li ha neppure visti», perché si sarebbe limitata a salire al piano superiore per stirare.
L’avvocato di Blasi incalza proprio su questo punto: appare anomalo, nella logica della difesa, che una persona chiamata per controllare i bambini non verifichi direttamente il loro stato, limitandosi a fidarsi di quanto riferito dai genitori. Mandica ribadisce che qualcuno le avrebbe mostrato che i minori dormivano e che lei, una volta salita al piano superiore, avrebbe proseguito nelle faccende domestiche senza ulteriori controlli.
Alla domanda se, nel corso della serata, uno dei bambini si sia alzato o abbia girato per casa, la tata risponde di no, sostenendo di non essersi accorta di movimenti o rumori tali da farle pensare a piccoli in giro per l’appartamento. Questo dato entra in frizione con i video acquisiti dalla difesa, che mostrano Isabel e i figli di Bocchi svegli, intenti a muoversi e riprendere gli ambienti dell’attico.
I video di Isabel
Nel corso dell’interrogatorio, il legale mostra a Mandica i filmati realizzati durante la videochiamata tra Isabel e la madre. In uno di questi, alla domanda «Siete ancora soli?», la bambina risponde con un assenso, mentre in un altro la madre chiede: «Papà è arrivato?», sentendosi rispondere «No». L’avvocato chiede a Mandica come si concili questa narrazione con la sua versione, secondo la quale lei si trovava già in casa, al piano superiore, mentre i minori sarebbero stati addormentati. La tata replica che, dalla zona in cui stava stirando, separata dal resto della casa da una scalinata e da due stanze, non avrebbe sentito né visto i bambini, pur ammettendo che Isabel avrebbe detto di trovarsi sola con i figli di Noemi.
Un ulteriore passaggio riguarda il fatto che Isabel, nei video, non menzioni mai la presenza della tata, riferendosi solo a sé stessa e ai figli di Bocchi. L’avvocato sottolinea questa omissione, chiedendo a Mandica come interpreti il fatto che la bambina non faccia alcun cenno a un adulto in casa. La risposta della donna è che «magari non le hanno detto che io ero là», suggerendo che i bambini potessero non considerarla una figura rilevante da citare alla madre o che non avessero consapevolezza del suo effettivo arrivo. Nel racconto della tata, inoltre, Isabel gira per casa con il telefono senza che lei se ne accorga, circostanza che alimenta i dubbi della difesa di Blasi sulla reale presenza di un adulto nei momenti chiave della serata.
L’arrivo della polizia
La sequenza che porta all’arrivo delle forze dell’ordine scatta quando, verso le 23, Blasi chiama la madre, Daniela Serafini, chiedendole di avvisare la polizia che i tre bambini sono soli in casa. La volante giunge sul posto circa 40 minuti dopo, trovando una situazione che per la Procura non integra un pericolo concreto per l’incolumità dei minori, ma che per la difesa di Blasi rappresenta un abbandono protratto nel tempo.
Secondo alcuni resoconti, agli atti comparirebbero anche orari di accesso al palazzo che collocherebbero l’arrivo della tata molto a ridosso della presenza degli agenti, e non alle 21 come sostenuto dalla donna, elemento che i pm considerano centrale nel valutare eventuali discordanze nelle versioni. Proprio questa discrepanza è una delle colonne portanti dell’opposizione presentata da Blasi alla richiesta di archiviazione, con un’udienza fissata davanti al giudice per discutere la sorte del fascicolo.
La posizione della Procura e dei legali di Totti
Per la Procura di Roma il quadro non integra gli estremi del reato di abbandono di minori, pur riconoscendo che i tre bambini siano stati lasciati soli tra le 21 e le 24. I magistrati sottolineano che Isabel aveva un telefono con cui contattare la madre, che si trovava in compagnia di coetanei più grandi e che la tata, pur non presente stabilmente in casa, era ritenuta “verosimilmente” disponibile a salire in tempi rapidi dal medesimo palazzo.
Il legale di Totti, Gianluca Tognozzi, definisce “puntualmente motivata” la richiesta di archiviazione e giudica l’iniziativa penale «strumentale» rispetto al contenzioso civile sul divorzio in corso tra l’ex capitano e Blasi. La Procura stessa osserva che la madre, pur allarmata, ha contattato le forze dell’ordine solo intorno alle 23, dopo essere rimasta in comunicazione con la figlia per circa un’ora e mezza, ritenendo che questo comportamento sia incompatibile con la percezione di un pericolo imminente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
