L’Inps ha pubblicato i dati dell’Osservatorio Adi e Sfl aggiornati al 30 giugno 2025.
Oltre 2,2 milioni di persone hanno beneficiato almeno una volta di uno dei due strumenti, con una distribuzione territoriale che conferma il forte divario Nord-Sud. Di seguito l’andamento dell’Assegno d’Inclusione e del Supporto per la Formazione e il Lavoro a un anno e mezzo dall’avvio.
I numeri dell’Adi
Nel periodo che va da gennaio 2024 a giugno 2025, sono stati 867.682 i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità di Assegno d’Inclusione. Si tratta di 2.078.288 persone. L’importo medio mensile erogato si attesta a 669 euro, con una tendenza alla crescita rispetto al 2024, quando era di circa 616 euro. I nuclei beneficiari di Adi nel mese di giugno 2025 sono stati quasi 666.000.
L’Adi va al Sud per oltre due terzi: il Mezzogiorno si conferma l’area più interessata dalla misura, concentrando il 68% dei nuclei beneficiari, che salgono al 73% se si considera il numero di persone coinvolte. Solo Campania, Sicilia e Puglia totalizzano quasi la metà delle erogazioni nazionali, rispettivamente con oltre 206.000, 175.000 e 84.000 nuclei familiari beneficiari. Al Nord, la regione più coperta è la Lombardia con circa 57.000 nuclei, mentre nel Centro guida il Lazio con 76.000.
Secondo l’Inps, i nuclei con minori (251.000), disabili (261.000) e over 60 (341.000) sono le categorie maggiormente rappresentate. Una quota di 13.000 nuclei riguarda persone in condizioni di particolare svantaggio socio-sanitario.
Il confronto fra Assegno di inclusione e Reddito di Cittadinanza
Sempre secondo i dati Inps il vecchio Reddito di Cittadinanza, spento dal governo Meloni, nel 2023 aveva registrato un importo medio mensile erogato di 562,75 euro. Nel mese di dicembre 2023, i nuclei beneficiari di Reddito di Cittadinanza erano stati 602.407, mentre quelli che avevano percepito la Pensione di Cittadinanza erano stati 124.715. Relativamente al Rdc, va specificato che a dicembre 2023 il beneficio era stato revocato a 66.559 nuclei, mentre erano 277.914 i nuclei decaduti dal diritto.
I dati del Supporto per la Formazione e il Lavoro
Il Supporto per la Formazione e il Lavoro, nato a settembre 2023 come misura di attivazione nel mercato del lavoro, ha raggiunto 181.942 beneficiari complessivi, di cui 72.469 solo nel mese di giugno 2025. Le donne costituiscono il 60% della platea, mentre la fascia d’età più rappresentata è quella tra i 50 e i 59 anni (39% del totale), seguita dai 45-49 anni (13%) e dai 55-59 anni (20%).
Anche per il Sfl si registra un’ampia prevalenza nel Sud e nelle Isole (79% dei percettori). La Campania è in cima alla classifica con quasi 49.000 beneficiari, seguita da Sicilia (30.500), Puglia (26.700) e Calabria (22.200). Le regioni del Nord raccolgono complessivamente poco più di 22.000 beneficiari, mentre il Centro ne conta circa 15.700.
Le novità del 2025
La legge di Bilancio 2025 ha modificato i criteri di accesso all’Adi e al Sfl, alzando la soglia Isee da 9.360 a 10.140 euro e quella del reddito familiare da 6.000 a 6.500 euro (8.190 euro per nuclei composti da soli over 67 o disabili gravi).
È stata inoltre introdotta una maggiorazione per i nuclei in affitto, che possono ricevere fino a 3.640 euro l’anno aggiuntivi.
Per l’Adi, la scala di equivalenza è stata rivista con nuovi coefficienti che premiano la presenza di disabili, anziani, minori e componenti con carichi di cura.
Per il Sfl, il sussidio mensile è salito a 500 euro (rispetto ai 350 euro del 2024) ed è prorogabile fino a 24 mensilità in casi particolari.