Sette gol subiti in meno rispetto alla scorsa stagione: Max è sempre una garanzia nel sistemare la difesa, col trio rossonero quest’anno ha costruito subito un fortino
Giornalista
26 novembre – 10:09 – MILANO
Otto partite senza subire reti tra Serie A e Coppa Italia, solo un gol subito (su rigore) nei big match con Roma, Inter, Napoli, Bologna e Juventus. Soprattutto quando conta, il Milan alza il muro. La grande differenza con la scorsa stagione sta soprattutto qui: alla dodicesima giornata del 2024-25, i rossoneri avevano subito già 16 reti (contando le due nel recupero di Bologna) contro le 9 di questo campionato. Cosa è cambiato? Facile rispondere il manico. Massimiliano Allegri è da sempre una garanzia nel sistemare la difesa, ma impressiona la rapidità con cui la squadra ha recepito le richieste del tecnico livornese. Di che si tratta? Andiamo nei dettagli.
Numeri—
Cominciamo da alcuni dati: il Milan ha un baricentro medio basso (49,2 metri) – pur restando corto nelle distanze dei reparti (32,5 metri) – e anche l’atteggiamento nel recupero palla è particolarmente prudente (33,1 metri), anche se in particolari momenti della partita Max chiede ai suoi di alzare improvvisamente la pressione. Resta però un’eccezione, non la regola, come conferma l’indice PPDA, che misura l’aggressività del pressing di una squadra. Ecco, il Diavolo è addirittura ultimo in Serie A nella specialità. Più che un difetto, è una scelta precisa: in linea generale, il Milan ama aspettare l’avversario, invitandolo a scoprirsi per poi colpire nei ribaltamenti di fronte.
Prima costruzione—
Nei dettagli, come difendono i rossoneri? In fase di non possesso, a inizio azione, il 3-5-2 di Allegri si trasforma solitamente in 4-5-1: il centravanti (prima Gimenez, ora Leao) più che portare la pressione “scherma” la linea di passaggio per il play avversario, indirizzando così lo sviluppo della manovra; la seconda punta (Pulisic) retrocede sulla linea dei centrocampisti, mentre i due laterali scivolano formando la difesa a cinque. Restando poi corto, il Milan lascia pochissimi spazi tra la propria retroguardia e la mediana, formando di fatto una doppia barriera complicata da valicare.
Fortino—
Quando, però, nei finali deve difendere il vantaggio contro rivali particolarmente temibili, il Diavolo sa trincerarsi ulteriormente, come successo nel derby o in dieci contro il Napoli. Non a caso, è la squadra che ha affrontato più cross nella propria area in Serie A. Oltre alla capacità nei duelli dei difensori – da Tomori a Gabbia e Pavlovic, gli ultimi due molto abili anche nel gioco aereo -, va sottolineato l’incredibile sacrificio di Luka Modric, che si trasforma sostanzialmente in un mediano/difensore fondamentale nell’intercettare le imbucate avversarie. Così, il Milan diventa impenetrabile. E se proprio qualcosa passa, c’è sempre Mike Maignan, tornato Magic tra i pali.
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