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Nuova polemica tra l’attore Gabriele Cirilli e la sua città natale, Sulmona, stavolta per la mancata selezione del cortometraggio del figlio alla 43esima edizione del Sulmona International Film Festival. «Sono rammaricato, deluso e incredulo che il corto di mio figlio non sia stato selezionato al Sulmona Cinema. La mia città mi ha deluso ancora, ma noi andiamo avanti», ha scritto sui social il comico riferendosi all’esclusione del corto ‘L’amore di un figlio’, successivamente premiato al Foggia Film Festival.
L’esclusione
«Mattia vince ancora, ma a Sulmona, mia città che abbandonerò presto, non è stato selezionato», ha rincarato la dose, sommerso da commenti e polemiche sui social. Sugli stessi canali Cirilli ha risposto a numerosi utenti accusando l’organizzazione di aver preferito «troppi raccomandati» a suo figlio. «Aiutate le istituzioni a essere libere dalla politica», le altre accuse dell’artista, volto celebre del piccolo schermo e tra i protagonisti di ‘Tale e quale show’.
La replica
«Non commentiamo in genere affermazioni senza fondamento – replica all’ANSA il presidente dell’associazione Sulmonacinema, Marco Maiorano -. Non è una prassi che il padre di un regista si lamenti per l’esclusione del lavoro di un figlio che tra l’altro è giovane, alle prime armi e sicuramente avrà occasione di dimostrare in futuro tutto il suo valore». Il festival, sottolinea Maiorano, deve comunque escludere «circa 950 dei 1000 corti che arrivano ogni anno, tra italiani e stranieri, da più di 80 Paesi». Sulla questione interviene anche il sindaco di Sulmona, Luca Tirabassi. «Mi dispiace del suo intendimento di vendere casa e lasciare la città – le sue parole -. Mi auguro che voglia rimeditarlo. Nessuna preclusione da parte mia: ci conosciamo da bambini. Mi sorprende che dica di non essere riuscito a fissare un appuntamento: sono assolutamente disponibile». «Cirilli è un artista di massimo livello, che ha dato lustro alla città – aggiunge Tirabassi – e mi dispiace che si sia espresso in questi termini.
Non è la prima volta. Se avrà proposte, questa amministrazione le valuterà senza preclusioni». La polemica si inserisce in un rapporto da tempo complicato tra l’attore e Sulmona, già segnato da attriti passati.
Cirilli poi frena: solo uno sfogo
«Era solo uno sfogo. Non voglio alimentare polemiche», ha detto poi all’ANSA Gabriele Cirilli, dopo la discussione che da due giorni imperversa sui social. Il corto “L’amore di un figlio” del giovane regista «sta avendo grandi successi – sottolinea l’attore – in giro per l’Italia e all’estero nei festival più importanti e, oltre a ricevere premi per miglior regia, miglior corto, miglior soggetto e premio della critica, mi ha fatto vincere anche un premio come miglior attore non protagonista». Cirilli si dice «rammaricato, deluso e incredulo» che il lavoro del figlio non sia stato selezionato al festival della sua città natale. La polemica rimbalza sui social tra commenti e reazioni di ogni tipo. Lo stesso Cirilli ha risposto a numerosi utenti accusando l’organizzazione di aver preferito «troppi raccomandati» a suo figlio. «Aiutate le istituzioni a essere libere dalla politica», ha scritto ancora l’attore e comico, con una carriera quasi quarantennale. Il presidente dell’associazione Sulmonacinema, Marco Maiorano, ente motore del festival, ha replicato alle accuse, sottolineando lo stupore di fronte alle affermazioni dell’artista. «Ci spiace non venga considerato il lavoro serio, responsabile e trasparente di un festival, del lungo e rigoroso lavoro della direzione artistica affidata dal 2016 a Carlo Liberatore e di un comitato di selezione composto da 10 esperti che seguono una rigorosa procedura». Anche il sindaco di Sulmona, Luca Tirabassi, oltre a chiarire la totale assenza di ruolo dell’amministrazione nelle scelte tecniche e artistiche del festival, ribadisce «la disponibilità a un confronto: mi sorprende che dica che non sia riuscito a prendere un appuntamento con me, sono assolutamente disponibile».
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