La notizia delle dimissioni di Ettore Messina hanno rivolto le attenzioni di tutto il basket italiano direttamente sull’Olimpia Milano. La squadra biancorossa è pronta a ricominciare, dopo un ciclo di sei anni, da coach Peppe Poeta, dopo un periodo molto negativo con tante sconfitte.

L’ultima tra queste è proprio quella di domenica, a Trieste. Ripercorriamo gli ultimi minuti del match terminato punto a punto.

Siamo 75-67 per i padroni di casa, mancano poco più di 6 minuti alla fine della partita. Trieste sembra involarsi per la vittoria, eppure l’Olimpia Milano non dà segni di cedimento. Da questo momento, gli ospiti iniziano a segnare tanto, ritrovando fiducia e iniziando la rimonta.

L’Olimpia addirittura crea un parziale di 1-12, in appena 2 minuti di gioco, andando in vantaggio nel punteggio sul 76-78. Mancano 4 minuti e 30 secondi alla sirena finale, e ora l’inerzia è tutta per Milano.

Brown segna da tre, ma Shields riporta avanti Milano a 3:17 dal termine, 79-80. Lo stesso Brown perde palla nel possesso di Trieste successivo, ma fortunatamente Brooks sbaglia da tre.

E’ esattamente in questo momento, che inizia lo spettacolo, il gioco di prestigio, di un giocatore in maglia rossonera, stiamo parlando di Jahmi’us Ramsey, il numero 37 di Trieste non sembra avere alcuna intenzione di perdere questa partita, e allora, ecco che decide di vincerla da solo.

Sissoko recupera il rimbalzo dal tiro sbagliato di Brooks e corre in contropiede, poi rallenta, la palla passa per le mani di Uthoff, poi arriva a Ruzzier, che gira immediatamente a Ramsey.

Davanti a lui, a marcarlo abbastanza vicino, c’è Shavon Shields, non uno qualunque, che non gli lascia spazio per attaccare il ferro o per tirare tranquillamente da tre. Ramsey fa una finta leggera di attacco, il 31 biancorosso si sposta leggermente, un attimo dopo, Ramsey sta già caricando la parabola per il tiro da tre.

Tempo 11 secondi dall’errore di Brooks precedentemente, e quindi del possibile 79-83 che avrebbe spento le speranze di vittoria di Trieste, ecco che arriva la tripla di Jahmi’us Ramsey, con Shavon Shields che si dispera appena davanti a lui. E’ 82-80 per Trieste, inerzia del match completamente ribaltata a 2:32 dal termine.

Dall’altro lato, però, Ricci trova un gran passaggio per Armoni Brooks, autore di un taglio eccezionale verso il canestro, che deve solo appoggiare l’82 pari. Da questo momento, nei successivi 105 secondi, sbagliano entrambe le squadre. Una palla persa di Josh Nebo a 40 secondi dal termine, però, cambia tutto.

Trieste chiama time-out e si prepara a giocare l’azione che potrebbe decidere il match. La palla è nelle mani di Ruzzier, che avanza verso l’area avversaria, vede arrivare Ramsey dal lato sinistro in corsa sfruttando il blocco, e gli passa la sfera.

L’ex NBA ha davanti a lui Pippo Ricci, che difende il primo affondo dello statunitense. Ramsey muove il pallone tra le gambe, poi tenta nuovamente l’attacco, stavolta a sinistra del suo difensore. Ricci cerca di infastidirlo usando anche il fisico, ma il 37 di Trieste è più veloce e riesce a prendersi quel vantaggio che tanto basta per andare a canestro.

L’appoggio al tabellone arriva tra quattro braccia e in mezzo a cinque giocatori sotto al canestro. Ramsey non sfiora nessuno di questi cinque soggetti e trova il canestro, incredibile, dell’84-82 a 26 secondi dalla fine.

Il PalaTrieste esplode di gioia, ma Milano è già dall’altro lato a segnare. Ellis attacca, ma Ruzzier lo tiene molto bene. Il play dell’Olimpia gira allora il pallone a Shavon Shields, l’uomo della provvidenza, con 13 secondi di azione da giocare.

Su di lui, proprio Jahmi’us Ramsey, che esce molto forte sul 31 di Milano per non lasciargli tempo e spazio per tirare. Shields lo vede e cerca di approfittarne, attaccando il difensore sul lato libero, ma Ramsey è troppo veloce, è già davanti a lui di nuovo.

Il giocatore dell’Olimpia Milano cerca uno spazio libero, muove il pallone prima a sinistra, poi torna a destra, dove attacca il fondo. Ramsey non molla di un centimetro, e quando Shields riesce a staccarsi leggermente dalla marcatura, è una saetta a tornare sul suo avversario, tanto da fargli quasi perdere il pallone.

Shields lo recupera ma non ha nè spazio nè tempo per attaccare, scarica così su Ricci che tenta una tripla disperata, ma Sissoko arriva su di lui in un attimo e gli oscura completamente la visuale del canestro. Il tiro di Ricci è una parabola altissima, molto debole e che si ferma ben prima del canestro.

A recupero, c’è proprio lui, Jahmi’us Ramsey. Subisce fallo e va in lunetta, mentre tutto il palazzetto è una bolgia. 2/2 ai liberi, 86-82 finale. Vittoria per Trieste e terza sconfitta di fila per Milano tra LBA e Eurolega.

26 punti tirando il 75% da due e il 50% da tre. Jahmi’us Ramsey ha dimostrato, ancora una volta, quanto sia un giocatore talentuoso ed incredibilmente “clutch“, andando a vincere quasi da solo la partita, ribaltando un -1 in un +4 da solo, segnando gli ultimi 7 punti di Trieste, quelli che hanno permesso di vincere il match 86-82, partendo da un 79-80.

Il basket è sì un gioco di squadra, ma dove alla fine, la differenza la fanno comunque i campioni.

Foto di Ciamillo Castoria