di
Silvia Turin

Il vaccino sarà offerto alle persone a rischio. Obiettivo: invertire l’aumento dei casi dell’infezione sessuale e contribuire a contrastare i ceppi resistenti agli antibiotici

Da agosto il Regno Unito renderà disponibile per le persone più a rischio un programma di vaccinazione per prevenire la gonorrea, i cui casi (anche di forme resistenti all’antibiotico) sono stati 85mila nel 2023. È il primo Paese al mondo a metterlo in atto.

Si tratta di offrire il vaccino 4CMenB ai gruppi di pazienti che ne trarrebbero maggior beneficio con l’obiettivo di invertire l’aumento dei casi e contribuire a contrastare i ceppi resistenti agli antibiotici.



















































Il vaccino già usato 

La gonorrea (o blenorragia) è una malattia sessualmente trasmissibile causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae che, negli ultimi decenni, ha sviluppato resistenza a diversi farmaci. 
A livello mondiale, è la seconda infezione sessuale batterica più diffusa dopo la clamidia.

Il vaccino disponibile non offre una protezione totale ma del 33-42%, ma con una buona adesione al programma potrebbe prevenire 100.000 casi di gonorrea e far risparmiare oltre 7,9 milioni di sterline nei prossimi 10 anni (analisi dell’Imperial College di Londra). Ci si attende comunque anche una certa riduzione del rischio personale di contrarre la gonorrea.

Il vaccino, 4CMenB (Bexsero), è attualmente utilizzato nel programma vaccinale infantile di routine per prevenire la malattia da meningococco B. È stato riscontrato infatti che offre una certa protezione anche contro la gonorrea, poiché Neisseria meningitidis e Neisseria gonorrhoeae sono strettamente correlate dal punto di vista genetico.

Le aspettative 

Il programma prevede di offrire il vaccino tramite i servizi di salute sessuale principalmente a uomini omosessuali e bisessuali con una storia recente di più partner o di infezioni sessualmente trasmesse.
Alle persone idonee saranno offerte anche le vaccinazioni contro mpox, epatite A e B e papillomavirus (HPV).
Amanda Doyle, direttrice nazionale per le cure primarie e i servizi comunitari del Servizio Sanitario Nazionale inglese (NHS England) ha dichiarato: «L’avvio di un programma di vaccinazione di routine contro la gonorrea, il primo al mondo, rappresenta un enorme passo avanti per la salute sessuale e sarà cruciale per proteggere le persone, contribuire a prevenire la diffusione dell’infezione e ridurre l’aumento dei ceppi batterici resistenti agli antibiotici».

Trasmissione e sintomi 

La gonorrea si trasmette attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale e orale). 
Se contratta in gravidanza può provocare nel nascituro una congiuntivite neonatale. Se non trattata, la gonorrea può progredire causando complicanze anche gravi, tra cui l’infertilità e la malattia infiammatoria pelvica (PID, pelvic inflammatory disease), un’infezione del sistema riproduttivo femminile, che comprende l’utero, le tube di Falloppio e le ovaie. La prevenzione si basa sull’utilizzo del preservativo in tutti i rapporti sessuali occasionali.

I sintomi tipici comprendono perdite dense di colore verde o giallo dalla vagina o dal pene, dolore durante la minzione, dolore e fastidio al retto e, nelle donne, dolore al basso ventre e sanguinamento al di fuori del ciclo mestruale. Tuttavia molte persone infettate dalla gonorrea non presentano alcun sintomo (il 50% delle donne e il 20% degli uomini infetti), soprattutto nel caso di infezioni alla gola, alla vagina o al retto e questo rende la trasmissione ancora più facile se non si faccia un test specifico o un vaccino. 

2 agosto 2025