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Dalla morte di Ornella Vanoni, venerdì scorso, si è detto molto di lei. Grande cantante, interprete formidabile, prima artista a vincere due premi Tenco. Ricordi memorabili di un successo che si è costruita, che si è meritata e per cui ha anche fatto scelte dolorose, come quella di lasciare suo figlio alle cure dei nonni. “Io ho avuto dei terribili sensi di colpa, ho sofferto così tanto che mi sono assolta. Ne abbiamo parlato ma comunque quando il rapporto è logorato per tanti anni, è difficile che poi sia perfetto”, aveva confessato Vanoni a Daria Bignardi.
Di Ornella, dunque, si è parlato anche come madre e nonna (premurosissima). Ma ciò che più mi ha colpita è il racconto univoco sul suo essere stata un’amica vera. Quell’amica che tutti vorrebbero, che molti vorrebbero essere, ma che in pochi sanno essere, davvero.
Quasi tutte le persone che l’hanno definita un’amica non l’hanno fatto per la tragica circostanza, ma per una ragione ricorrente: la costanza. Lei chiamava, sempre, ogni settimana o almeno ogni mese. Le telefonate, concordano tutti, duravano ore. Orietta Berti ha raccontato che ogni settimana trascorrevano “un’ora, un’ora e mezza a parlare della famiglia, dei nipoti, ma soprattutto dei nostri animali”.
La sua assistente personale, che era anche “un’amica”, come lei stessa ha sottolineato, ha raccontato che ciò che le mancherà di più saranno proprio le chiamate di Ornella: “Quando non eravamo assieme, mi telefonava e mi diceva facendo la vocina: ‘Che fai? Cosa mangi stasera?’”. In otto anni vissuti fianco a fianco avrebbe potuto ricordare mille altre routine, e invece ha scelto proprio l’unica che avveniva quando erano lontane.
Mara Venier con voce commossa ha dichiarato che mai come in quest’anno l’ha sentita vicina: “Sapeva che mio marito stava male e lei mi chiamava per sapere come stesse”. Con Renato Zero si davano consigli sulle medicine da prendere. “Ma l’hai prese tutte le vitamine che ti ho detto?”, gli chiese in collegamento telefonico qualche anno fa mentre Vanoni era da Venier, a Domenica In.
Un’amica vera. Vera nel senso che, anche a costo di apparire dura, era sincera, diceva le cose come stavano e nessuno si è mai sentito offeso un po’ perché superata una certa cifra anagrafica tutto viene un po’ concesso, e poi perché non c’era giudizio. “Una volta, sapendo che avevo preso una storta mi chiamò e mi disse che dovevo smetterla di usare i trampoli e che dovevo mettermi le scarpe basse. Io le dissi che sono bassa e che non posso e lei semplicemente mi disse: ‘Fregatene’”, ha ricordato ancora Berti.
Invece, Iva Zanicchi, a Domenica In, ha raccontato che nell’ultima chiamata fatta, neanche un mese fa, Vanoni fu quasi sorpresa quando le rispose: “‘Ah, ma allora non sei morta! Mi avevano detto che eri morta’. Questo mi ha chiesto al telefono. Lei era così”. Ma Vanoni era anche l’amica che ti passava le canne, come ha ricordato Vittorio Feltri: “Lei mi offriva le canne, ma io non le fumavo perché mi bastano le sigarette. Lei dopo una canna ha vomitato e io le domandai: ‘Chi tra i due allora è più cretino?’. E lei: ‘Siamo cretini tutti e due’”.
Gli esempi potrebbero continuare all’infinito con Paolo Fresu, che suonerà al suo funerale, Arisa, Fabio Fazio, Mahmood.
Ornella Vanoni è anche la donna che è rimasta amica di un ex che, come lei stessa ammise, l’aveva fatta soffrire molto: Gino Paoli. Al Corriere dichiarò: “Se l’amore si misura a sofferenza, a patimento, a mancanza, a sensazione di urgenza permanente, beh, il grande amore della mia vita è stato Gino”. Eppure erano legatissimi, e secondo Berti avevano in programma un progetto insieme. La moglie di Paoli, che è con lui dal 1991, ha raccontato che Ornella era rimasta una presenza costante nella loro vita, e che sarebbe dovuta andarli a trovare proprio in questi giorni.
Il caldo abbraccio dell’amicizia
Di frasi bellissime ne ha dette molte, sulla vita e sull’amore. Ma da Fazio, a Che tempo che fa, dove ha mostrato un’ironia dissacrante, ha spiegato cos’è per lei l’abbraccio. E in quelle parole c’è forse l’essenza stessa dell’amicizia: “Per me l’abbraccio è la cosa più bella che si possa avere tra due persone. Due amici, per esempio, due grandi amici che si abbracciano, si stringono, è come se volessero proteggerti. L’abbraccio scioglie tutti i nodi che hai dentro, perché tutti abbiamo dei nodi. La vita non è facile o difficile, ma insomma per alcuni soprattutto la vita non è facile, e l’abbraccio è… a me è capitato di abbracciare persone che non conoscevo, le vedevo ripiegate, come tristi. Allora io da dietro andavo, stringevo e in genere piangono le persone”.
E cos’è l’amicizia se non un abbraccio caldo che ti sostiene quando vacilli, che ti consola quando soffri, che esulta con te quando eccelli. Un sentimento puro, che se vero dura tutta la vita, talvolta anche più dell’amore romantico. L’amicizia non richiede gesti grandiosi, richiede presenza e che, ogni tanto, si scelga di rimanere. Che si prenda il telefono e si chiami. Proprio come faceva Ornella Vanoni.