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Le richieste di Trump a Putin perché si trovi una soluzione al conflitto fra Russia e Ucraina non sono state ascoltate dal presidente russo. E nemmeno le annunciate sanzioni americane a Mosca da parte del tycoon, che nel frattempo, ma senza troppe speranze, gioca la carta Witkoff (l’inviato speciale sarà a Mosca subito dopo aver lasciato la Striscia di Gaza) sembrano spaventarlo. Tant’è che il Cremlino ha intensificato gli attacchi contro il Paese confinante, colpendo Kiev per due giorni di seguito. Ieri, nella capitale, ma anche nelle regioni di Dnipro, Poltava, Sumy, Mykolaiv, ci sono stati complessivamente 16 morti e oltre 150 feriti. Nella notte, nella sola Kiev, si è arrivati (ma il computo finale delle vittime è ancora lungi dall’esser definito) a 31 morti (fra i quali 3 minorenni) e 159 feriti (compresi il numero record di 12 ragazzi). Come se non bastasse, ieri la Russia ha dichiarato (anche se Kiev ha smentito Mosca) che le sue forze armate hanno conquistato la città chiave di Chasiv Yar, nell’Ucraina orientale, dopo quasi 18 mesi di feroci combattimenti nella zona. Proprio nel territorio di confine dell’Ucraina orientale, a fare la differenza sono i piccoli progressi della Russia, che si stanno sommando. Il presidente russo Vladimir Putin ha riaffermato oggi che per arrivare alla pace in Ucraina rimangono valide le condizioni da lui poste un anno fa: riconoscimento come russe della Crimea e delle quattro regioni parzialmente occupate dai russi e rinuncia di Kiev a entrare nella Nato. Lo riferisce l’agenzia Tass. Putin ha sottolineato «la dinamica positiva al fronte» per le truppe di Moca.
APPROFONDIMENTI
Russia, l’avanzata estiva in Ucraina
Mosca, scrive la Cnn, «sta capitalizzando una serie di piccoli progressi e investendo risorse significative in un’offensiva estiva in arrivo, che rischia di ridisegnare il controllo delle linee del fronte.
Nel corso di quattro giorni di reportage nei villaggi di Kostiantynivka e Pokrovsk – due delle città ucraine più colpite nella regione di Donetsk – si è assistito a un rapido cambio di controllo del territorio. I droni russi sono riusciti a penetrare in profondità in aree che un tempo le forze di Kiev consideravano oasi di pace, e le truppe hanno faticato a trovare personale e risorse per fermare la persistente avanzata nemica.
2/ Other Key Takeaways:
Russia has launched a simultaneous kinetic and cognitive response to US President Donald Trump’s efforts to end Russia’s war in Ukraine.
The Kremlin’s nuclear threats and rhetorical efforts to delay peace negotiations are part of a broader cognitive… pic.twitter.com/yIgQMB8Yuc
— Institute for the Study of War (@TheStudyofWar) August 1, 2025
L’ultimatum di Trump a Putin è servito? La spinta russa – sottolinea l’emittente americana – arriva proprio mentre Trump ha drasticamente ridotto la scadenza per la pace con Putin da 50 a 12 giorni. Il presidente americano ha dichiarato di essere «molto deluso» dal suo omologo russo e ha lasciato intendere che il capo del Cremlino aveva già deciso di non accettare il cessate il fuoco che gli Stati Uniti e i loro alleati europei chiedono da mesi. La riduzione dei tempi è stata accolta con favore da Kiev e potrebbe accrescere il senso di urgenza nelle capitali occidentali rispetto al sostegno diplomatico o militare all’Ucraina. Ma sembra improbabile che possa cambiare la rotta di Mosca, dove la sua superiore forza lavoro, la tolleranza per le perdite e la vasta linea di produzione militare stanno iniziando a dare i loro frutti. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato la scorsa settimana che le forze russe «non stavano avanzando», pur riconoscendo che le circostanze lungo la linea del fronte erano «difficili».
Quali sono i fronti più caldi? La sensazione di una crisi in atto è più acuta intorno alla città di Pokrovsk, attaccata senza successo da Mosca per mesi, con un alto costo in termini di vite umane russe. Invece, un comandante ucraino in servizio nei pressi della città ha descritto «uno scenario molto negativo», in cui le truppe nella vicina città di Myrnohrad rischiavano di «essere circondate». L’ufficiale ha aggiunto che i russi si erano già spostati nel vicino villaggio di Rodynske e si trovavano ai margini di Biletske, mettendo a repentaglio la linea di rifornimento per le truppe ucraine all’interno di Pokrovsk, valutazioni confermate alla Cnn da un agente di polizia ucraino e da un altro soldato ucraino. Il comandante ha detto ancora di temere un probabile assedio, simile a quello di Avdiivka e Vuhledar dell’anno scorso, dove «abbiamo resistito fino all’ultimo e abbiamo perso città e persone». Viktor Tregubov, portavoce del gruppo di forze Khortytsia attivo nella zona, martedì ha dichiarato alla televisione di Stato che «c’è una pressione costante lungo tutto il fronte orientale. In questo momento, è assolutamente ovunque». Ha aggiunto che le truppe russe hanno attaccato principalmente a piedi. «Se qualcuno viene ucciso, gli altri lo seguono immediatamente». Sebbene le forze di Mosca abbiano ottenuto solo progressi incrementali negli ultimi mesi, conquistando piccoli insediamenti con scarso vantaggio strategico, il ritmo della loro avanzata ha accelerato, secondo la mappatura open source di DeepState. Ancora più pericoloso per Kiev, i recenti progressi sono stati strategicamente vantaggiosi, rendendo l’accerchiamento di Pokrovsk, Kostiantynivka e Kupiansk a nord una minaccia palpabile nelle prossime settimane. La presunta conquista da parte della Russia della città chiave di Chasiv Yar fornirebbe alle forze di Mosca una posizione elevata per spingere il loro attacco.
Cosa può succedere ora? La caduta di queste tre città creerebbe tre crisi distinte per Kiev. In primo luogo, si tratta delle aree urbane da cui l’Ucraina difende il resto della regione di Donetsk che controlla, senza le quali le sue truppe non avrebbero centri di rifugio e rifornimento. In secondo luogo, la loro perdita libererebbe un numero significativo di forze russe, che a quel punto potrebbero spingersi con forza su Kramatorsk e Sloviansk, le più grandi città di Donetsk ancora sotto il controllo ucraino. In terzo luogo, queste perdite lascerebbero le forze di Kiev esposte, a difesa di terreni agricoli per lo più aperti, con poche città sul loro percorso, tra la regione di Donetsk e la sua città chiave di Dnipro. A testimonianza del ritmo dell’avanzata di Mosca, la Cnn porta l’esempio della città orientale di Dobropilia, sottoposta a un attacco sostenuto da droni russi due settimane fa, che hanno colpito diversi obiettivi civili. Gli abitanti del posto hanno affermato che la minaccia dei droni è rapidamente aumentata negli ultimi giorni. Un funzionario di polizia ha espresso sorpresa per la rapida perdita del controllo ucraino e ha dichiarato alla Cnn che il servizio di autobus civili per la città è stato interrotto bruscamente lunedì a causa della situazione di sicurezza, consentendo agli abitanti di andarsene a bordo di furgoni blindati della polizia o con i propri veicoli. Sabato, i funzionari locali hanno consigliato ai genitori di allontanare i propri figli dalla città e martedì hanno iniziato a trasferire bambini e residenti a decine.
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