Pesaro, 26 novembre 2025 – “Chiedo scusa alla famiglia Pavarotti, davvero: il Comune ha sbagliato. Me ne assumo io la responsabilità, ma Pavarotti non era un musone, era uno che amava la vita”.
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Il sindaco di Pesaro Andrea Biancani risponde così, senza protezioni, e in fondo non potrebbe fare altrimenti dopo l’ondata di sarcasmo nazionale scatenata dalla statua del Maestro finita “ingabbiata” nella pista di ghiaccio di piazzale Lazzarini.
Il sindaco Biancani: “Mi scuso con la famiglia”
L’ira della vedova, Nicoletta Mantovani, che ha parlato di “ridicolizzazione”, ha fatto il resto. Lui, il sindaco, incassa: “Mi scuso con la famiglia. Non c’era alcuna volontà di mancare di rispetto. È stato un errore e il Comune se ne assume ogni responsabilità. Io per primo”. Poi ricostruisce il percorso che ha portato alla scena che oggi fa discutere l’Italia. “L’idea era di valorizzare piazzale Lazzarini. I commercianti lo chiedevano da tempo: il teatro e quella zona restavano ai margini rispetto agli allestimenti natalizi”. E aggiunge un dettaglio significativo: “L’anno scorso la pista accanto all’auditorium non ha funzionato: troppo lontana dal centro. Così ho deciso di portarla qui”.

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“Mi era stato assicurato che la statua non sarebbe stata toccata”
Il problema è sorto dopo, nei passaggi tecnici che, ammette, non gli sono stati comunicati per tempo. “Quando mi hanno proposto la collocazione, mi era stato assicurato che Pavarotti non sarebbe stato toccato, né inglobato nella pista. Per questo ho detto: ok, procediamo”. Ma durante il montaggio arriva la sorpresa: per rispettare dimensioni, vie di accesso e sicurezza, l’allestimento andava spostato, e la statua finiva dentro. “Io l’ho scoperto dai giornali. Nessuno mi aveva avvisato”, dice. A quel punto, coi lavori ormai in corso e l’inaugurazione imminente, tornare indietro era impossibile.

Il sindaco Andrea Biancani
Il sindaco: “Impossibile spostare la statua”
A chi chiede perché non sia stata spostata la statua di qualche metro, Biancani risponde con fermezza: “È materialmente impossibile. La statua è fissata su un plinto in cemento armato, con due perni di ferro affogati nella resina. Tirarla su significherebbe romperla”. E anche l’idea di tagliare un pezzo di pista non è praticabile: “Sotto ci sono spirali che creano il ghiaccio, è un sistema continuo”. Di fronte all’imprevisto, la decisione è stata quella di non annullare tutto: “Abbiamo sbagliato, lo ammettiamo. Ma tecnicamente e temporalmente non c’erano margini per stravolgere l’allestimento”.
L’hashtag che ha irritato i fan del Maestro
Quanto al suo post sui social, l’hashtag #daiuncinqueapavarotti che ha irritato i fan del Maestro, il sindaco chiarisce: “Era un tentativo di sdrammatizzare. Pavarotti non era un musone, era una persona che amava la vita. Non volevo offendere nessuno”. Ora promette un contatto diretto con la famiglia: “Lo voglio e lo chiederò. Il legame tra Pesaro e Pavarotti è motivo d’orgoglio. Non voglio che passi l’idea di superficialità o improvvisazione”. E per il futuro? La promessa è netta: “Se la pista ci sta senza inglobare la statua, bene. Se non ci sta, troveremo un’altra soluzione. Non posso fare di più, ma posso garantire che non succederà di nuovo”.
