Scelte premiate
Le scelte contro il Bodo/Glimt l’hanno premiato, ma in generale nelle ultime settimane ha tirato fuori il jolly dal mazzo in diverse occasioni. In principio è toccato a Koopmeiners: reinventato braccetto, deve ancora abituarsi al ruolo ma di sicuro è già un altro giocatore. Ha una luce diversa negli occhi. Emana tranquillità, prima era pallido. Costretto a guardarsi allo specchio, non trovando mai lo stesso Teun che ha fatto la fortune di Gasperini all’Atalanta. Poi, è toccato a Filip Kostic.
Tudor ha scelto di tenerlo in estate, dopodiché si è dimenticato del serbo, mai utilizzato con continuità nemmeno dopo l’assist vincente contro il Genoa. Dall’arrivo di Spalletti è una pedina fondamentale: a Firenze è stato il migliore, la panchina in Norvegia è servita solo per preservarlo sul piano fisico, ma l’esterno sinistro ora è un valore aggiunto. Al circolo polare artico, invece, è stata la volta di altri tre giocatori: Miretti, Openda e David. L’italiano, impiegato a sorpresa, ha giocato un secondo tempo sontuoso dopo lo smarrimento iniziale. Il gol annullato, poi l’assist per Openda. In mezzo, tanta sostanza accanto a Locatelli. Aveva assaggiato il campo solo per una mezz’oretta in stagione prima di Bodo, complice un fastidioso problema muscolare: adesso è una risorsa. E sarà prezioso, perché utilizzabile in diversi ruoli.
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