Un tribunale russo ha condannato all’ergastolo gli otto imputati ritenuti colpevoli di attacco terroristico nel 2022 al ponte di Crimea. Lo riporta l’agenzia Tass. “La corte ha dichiarato gli imputati colpevoli e li ha condannati all’ergastolo”, ha annunciato il giudice. Il tribunale ha inoltre ordinato il pagamento di 7 miliardi di rubli (circa 77 milioni di euro) a titolo di risarcimento alle aziende e alle persone colpite dall’attacco. Gli otto condannati sono Artem Azatyan, Georgy Azatyan, Oleg Antipov, Aleksandr Bylin, Vladimir Zloba, Dmitry Tyazhelykh, Roman Solomko e Artur Terchanyan. L’8 ottobre 2022 sul ponte di Crimea si verificò l’esplosione di un camion che causò il crollo di due campate e un vasto incendio sul tratto ferroviario. Quattro persone morirono. Nessuno rivendicò l’attacco, ma il capo del Comitato Investigativo russo, Alexander Bastrykin, accusò le agenzie di intelligence ucraine.
Altre cinque persone, tra cui tre cittadini ucraini e due georgiani, sono state incriminate in contumacia. Le autorità russe hanno accusato gli imputati di aver aiutato l’Ucraina a organizzare l’attacco. Secondo i media russi, tutti gli arrestati hanno negato le accuse e hanno insistito di non sapere che il camion trasportasse esplosivi. Il tenente generale Vasyl Maliuk, capo del servizio segreto ucraino Sbu, affermò in un’intervista del 2023 che lui e altri due “membri fidati dello staff” avevano preparato l’attacco e avevano utilizzato altre persone a loro insaputa. Il processo, iniziato a febbraio, si è tenuto a porte chiuse in un tribunale militare nella città meridionale russa di Rostov sul Don, a circa 100 chilometri a est del confine con l’Ucraina.Il ponte che collega la Crimea alla Russia riveste un’importanza fondamentale per Mosca, sia dal punto di vista logistico che psicologico, in quanto arteria chiave per i rifornimenti militari e civili e come affermazione del controllo del Cremlino sulla penisola annessa illegalmente nel 2014.