Non si mostra mai e non lo ha fatto neanche quando la sorella era in vita. Teresa e Anna Marchesini hanno avuto un legame speciale, interrotto solo dalla prematura morte dell’attrice, icona del trio con Tullio Solenghi e Massimo Lopez. Se Anna era il “genio” di casa, Teresa è sempre stata la sua spalla. Quasi una gemella – solo 14 mesi di differenza tra le due – con la quale ha condiviso tutto, fino alla fine.

Teresa Marchesini e il rapporto speciale con la sorella Anna

Non si conosce molto di Teresa Marchesini, se non quel poco che ha raccontato nel tempo nelle rarissime interviste rilasciate. Una di queste, pubblicata da Il Fatto Quotidiano nel 2016, ci aiuta a comprendere meglio il rapporto speciale con la celebre Anna, attrice e comica di pregio, tra i più grandi talenti che la scena italiana abbia mai conosciuto.

Nate a Orvieto e cresciute con il padre Galileo, la severissima mamma Zaira, maestra elementare, e il fratello Gianni, poi diventato giornalista e scrittore, le due sorelle si toglievano appena 14 mesi. Teresa era la più grande, Anna la “piccola” che non faceva altro che cercarla quando a scuola, alle elementari, stavano in due classi diverse. Nell’intervista, Teresa ha raccontato che la madre aveva l’abitudine di vestirle identiche, tanto che le signore incrociate per strada chiedevano sempre se fossero gemelle.

E, forse, in fondo era un po’ come se lo fossero. L’unica differenza era nell’orlo della gonna: quello di Teresa, la maggiore, era due centimetri più lungo di quello di Anna. Fu proprio l’attrice a raccontare che la loro prima, grande conquista di indipendenza durante l’adolescenza era stata riuscire a farsi comprare vestiti diversi, prima nei colori e poi nelle fantasie.

“Anna Marchesini la si immagina leader, da sempre. No, lei è un genio da sempre. Mentre io sono una persona normale. Per esempio: per risparmiare sui libri di scuola mia mamma acquistava copie singole. Insomma, dovevamo studiare insieme, con un però: lei era velocissima nella lettura, io rispetto a lei molto lenta, così imparavo le prime righe, perché girava subito pagina. Risultato: ero forte sugli incipit, ignorante sul resto. Impiegava dieci minuti per concludere una versione di greco, e poi prendeva nove”, ha raccontato ancora Teresa.

Anna era il “genio” di casa e Teresa, che ha compreso da sempre la forza della sorella ma anche la sua fragilità, ha fieramente ammesso di essere stata “la sua guardia del corpo“.

Gli aneddoti divertenti che hanno influito sulla carriera della Marchesini

Anna Marchesini ha raccontato diversi episodi dell’infanzia e dell’adolescenza vissuti con la sorella Teresa nel libro È arrivato l’arrotino. Titolo tutt’altro che casuale, emblematico potremmo dire. Teresa ha spiegato: “Nel momento in cui Anna mi ha rivelato il titolo sono scoppiata a ridere, si è aperta un’enorme finestra sulla nostra vita in casa, su mamma maestra, sulle grida della vicina, su quest’uomo che urlava per strada”.

L’urlo dell’arrotino, le reazioni di mamma Zaira e scene di normale vita domestica hanno influenzato enormemente il rapporto tra sorelle, custodi di dolci e divertenti ricordi, ma anche la stessa carriera dell’attrice passata alla storia in trio con Tullio Solenghi e Massimo Lopez. Ne ha parlato in passato il fratello Gianni, in un’intervista a Il Dubbio, dove ha raccontato ad esempio della vicina di casa “urlante” e impicciona, la Signora Flora, che ha ispirato uno dei primissimi personaggi della Marchesini.

Ma Teresa e la sua amata Anna hanno sempre vissuto così, in un continuo spettacolo. Sin da piccole si inventavano ruoli e storie da interpretare, anche quando in casa, senza la mamma, si occupavano delle faccende. Era un modo per alleviare la noia, ma al contempo è stato qualcosa che ha cementato ancor di più il loro rapporto.

Teresa ha adottato la nipote Virginia Marchesini

Dopo la morte di Anna Marchesini, nel luglio 2016, Teresa ha compiuto un gesto di vero amore nei confronti della sorella. La figlia di Anna, Virginia, aveva vent’anni e da sempre era molto legata alla zia. Come ha raccontato Teresa a La Volta Buona, un giorno in TV hanno ascoltato l’intervista di una scrittrice, che raccontava di aver adottato la figlia della sorella defunta. A quel punto Virginia non ha avuto dubbi: voleva che lei, la sua “seconda mamma”, la adottasse. E così è stato.

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