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Redazione Economia

Le motivazioni del no della Corte dei Conti al visto Cipess per il Ponte sullo Stretto: violate le direttive europee su Habitat e Appalti

Violazione di due direttive europee – una sulla conservazione degli habitat naturali e una sugli appalti – e mancata acquisizione del parere della Autorità di regolazione dei trasporti. Sono queste le motivazioni chiave in base alle quali la Corte dei Conti, lo scorso ottobre, ha negato il visto e la conseguente registrazione alla libera del Cipess, risalente ad agosto, sul via libera al ponte sullo Stretto di Messina. Giovedì 27 novembre la Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei Conti ha depositato la deliberazione che rendono note le motivazioni. 

Le due direttive Ue violate

Secondo quanto riporta un comunicato, il Collegio, nell’espletamento del controllo preventivo di legittimità, ha ritenuto di assegnare prioritario rilievo alla «violazione della direttiva 92/43/CE del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, a causa della carenza di istruttoria e di motivazione della c.d. delibera IROPI»; alla «violazione dell’art. 72 della direttiva 2014/24/UE, in considerazione delle modificazioni sostanziali, oggettive e soggettive, intervenute nell’originario rapporto contrattuale».



















































Il parere dell’Art

Inoltre la Corte rileva la «violazione degli artt. 43 e 37 del decreto-legge n. 201/2011, per la mancata acquisizione del parere dell’Autorità di regolazione dei trasporti in relazione al piano tariffario posto a fondamento del piano economico e finanziario». Con la medesima delibera, aggiunge il comunicato, sono state, altresì, formulate osservazioni relative a ulteriori profili confermati all’esito dell’adunanza, ma ritenuti non decisivi ai fini delle valutazioni finali.

Mit: «Già al lavoro per superare i rilievi»

«Il ministero prende atto delle motivazioni della Corte dei Conti — scrive il ministero dei Trasporti —. Continua l’iter per la realizzazione del collegamento tra Calabria e Sicilia, anche alla luce della positiva collaborazione con la Commissione europea. Tecnici e giuristi sono già al lavoro per superare tutti i rilievi e dare finalmente all’Italia un Ponte unico al mondo per sicurezza, sostenibilità, modernità e utilità».

Bonelli (Avs): «Scandalo compiuto ai danni degli italiani»

«Le motivazioni evidenziano la totale illegittimità della procedura seguita per approvare il progetto — commenta in una nota Angelo Bonelli, parlamentare Avs e co-portavoce Europa verde —. Ci troviamo di fronte a uno scandalo compiuto ai danni dei soldi degli italiani: 14 miliardi di euro che potevano essere destinati alle vere priorità del Paese. La responsabilità politica e istituzionale è del ministro Salvini e dell’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, che devono dimettersi immediatamente. Sono state violate le leggi della Repubblica italiana e quelle europee in materia ambientale e di concorrenza; non esiste un piano economico-finanziario che dimostri la reale sostenibilità dell’opera. Per questo ho inviato un esposto alla Corte dei Conti europea: Salvini e il cda della Stretto di Messina dovranno spiegare l’utilizzo dei finanziamenti del fondo di Sviluppo e coesione e dei fondi europei del Cinea. Hanno ingannato gli italiani e, se non ci fossimo stati noi con i nostri esposti a denunciare irregolarità e forzature, oggi avremmo vissuto un altro scenario. Questa è una vittoria della democrazia e dei cittadini».

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27 novembre 2025 ( modifica il 27 novembre 2025 | 19:26)