Aumenta la circolazione dei virus respiratori, cresce la pressione sugli ospedali: la Regione ha inviato ad un lungo elenco di destinatari una minuziosa circolare per prepararsi alla «spallata» stagionale.

Dati aggiornati

Influenza, che dalle prossime settimane la farà da padrona, ma non solo. Tra il 17 e il 23 novembre, ultimo aggiornamento del Seremi, si osserva un ulteriore incremento dell’incidenza rispetto alla settimana precedente, passando da 8,8 a 9,6 casi ogni 1.000 assistiti. Da metà ottobre, si stima che circa 231 mila piemontesi abbiano contratto un’infezione respiratoria acuta, di cui 41 mila nell’ultima settimana monitorata.

Picco virale

La sorveglianza virologica conferma la circolazione simultanea di diversi agenti virali, con il Rhinovirus ancora predominante, seppure in lieve calo rispetto alle settimane precedenti. Parallelamente, si rileva un aumento dell’attività dei virus influenzali, che stanno iniziando a circolare con maggiore intensità. Dai pronto soccorso, la prima linea, confermano. È il caso, tra gli altri, di quello del Maria Vittoria: «Pressione diffusa – spiega il dottor Fabio de Iaco, il responsabile –. Al momento non vediamo una causa preponderante rispetto ad altre, ma certamente stanno aumentando gradualmente gli accessi. In linea con il periodo stagionale e con l’arrivo del freddo».

Covid e altri virus

Da qui le istruzioni della Regione. Nel caso del Covid, l’effettuazione di tamponi di rilevamento dell’antigene o altri test va fatta esclusivamente su soggetti con sintomatologia respiratoria: data la progressiva riduzione delle forme gravi, l’analisi dovrà essere estesa alla ricerca di altri virus (anche per influenza, Virus respiratorio sinciziale, etc.). Si raccomanda di prevedere l’utilizzo di una mascherina chirurgica per tutti coloro che manifestino sintomi respiratori a partire dalla sala di attesa, per l’accesso al pronto soccorso e in tutte le fasi successive. Idem per il personale sintomatico, a maggior ragione per chi assiste pazienti fragili. Idem per quanto concerne gli ambulatori medici e le visite a domicilio di soggetti con sintomatologia respiratoria da parte di medici di base e pediatri. Fondamentale, a livello domiciliare, la disponibilità di ossigeno terapia.

Il piano di azione

Poi il fronte logistico, ovvero il Piano per gestire il sovraffollamento, che si sostanzia in dimissioni più rapide, tramite accordi con le strutture extra-ospedaliere, e l’attivazione di «reparti polmone».

La gestione dell’emergenza invernale

Nel caso dell’Asl di Torino, i piani di sovraffollamento degli ospedali riguardano, per una percentuale di accessi in Dea oggi superiore al 50%, pazienti anziani, fragili, con numerose comorbidità e con malattie croniche avanzate il cui stato di salute, già precario, viene scompensato dalle virosi che caratterizzano i picchi influenzali stagionali. Diverse le misure: velocizzazione del percorso del paziente in pronto, reparti «polmone» e letti dedicati nei reparti di degenza dell’ospedale, che comunque dovrà continuare a garantire l’attività in elezione soprattutto per l’area chirurgico/interventistica, accelerazione delle dimissioni in strutture territoriali, collaborazione con i medici di base per incentivare la presa in carico domiciliare. Nessuno sa precisamente cosa ci riserveranno i prossimi mesi ma prevenire è meglio.