Dopo un 2025 lungo e decisamente intenso, Tadej Pogačar si sta godendo un po’ di riposo. Il campione sloveno ha davanti una nuova annata in cui sarà atteso sugli altissimi livelli toccati nel suo recente passato ed è necessario per lui ricaricare le batterie. Per ora di programmi agonistici ancora non se ne parla, quantomeno in maniera ufficiale, ma il fenomenale corridore della UAE Emirates XRG un occhio al futuro lo sta già dando, quantomeno in termini di idee generali. Da tempo rimbalza in superficie, infatti, il desiderio di conquistare Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix, le due Monumento che lo sloveno finora ha solo “sfiorato”.
“Sicuramente la Sanremo e la Roubaix sono sulla mia lista dei desideri – le parole di Pogačar proposte da RadioCorsa – Dato che non le ho ancora vinte. Cercherò di fare del mio meglio e magari anche di vincerle. Mi manca anche la Vuelta a España? Sì, ma quest’anno le date non vanno molto bene insieme a quelle del Mondiale di Montréal. Però, è bello che la Vuelta parta da Montecarlo… Parleremo comunque più avanti, a dicembre, dei programmi”.
Lo sloveno ha comunque in testa l’idea della tripletta di Mondiali consecutivi: “Ho già vinto la gara di Montréal in passato (due volte, e una terza l’ha “lasciata” al compagno di squadra Brandon McNulty qualche settimana fa – ndr) e il percorso del Mondiale sarà molto simile. Certamente, correre con la Nazionale sarà diverso. Ma manca ancora tanto tempo…”.
Pogačar ha in squadra un compagno che negli ultimi mesi ha dimostrato un talento enorme, oltre che la capacità di vincere su quasi tutti i terreni, Isaac Del Toro: “Dicono che sarà il nuovo Pogačar? Lui è Isaac – la risposta, abbastanza stizzita, del corridore sloveno – È Isaac e basta. Non so perché tutti debbano fare paragoni. Non fateli. Isaac è il nuovo Isaac e va ammirato come tale, non come il ‘nuovo qualcun altro’. È una cosa fastidiosa“.
L’iridato di Zurigo 2024 e Kigali 2025 viene pungolato sulle parole pronunciate recentemente da un grande del passato come Roger De Vlaeminck, che lo ha definito “sopravvalutato”: “Io mi valuto come mi valuto – la concisa risposta dello sloveno – Se mi qualcuno mi sopravvaluta, o mi sottovaluta, non mi importa. Non mi cambia la vita“.
