«Quando si sente dire porcellana, si pensa a un vaso», afferma Forquet. «E invece no, è un intero universo». Il talento degli artigiani di Capodimonte per la scultura ispirata alla natura – flora, fauna e mitologia – fu un tratto distintivo della fabbrica. Tra i capolavori, La caduta dei Giganti è una monumentale scultura di un metro e mezzo creata da Filippo Tagliolini negli anni ’80 del Settecento. La caduta dei Giganti e il Salottino di Maria Amalia saranno i punti focali delle nuove gallerie. «L’allestimento trae spunto dall’antica Roma e dal mondo classico», spiega il designer, che ha suddiviso la vasta collezione in temi distinti, tra cui una sala ispirata agli scavi di Pompei ed Ercolano. «I colori saranno intensi, come il fuoco e la lava», rivela.

Stanza poltrona soffitto e pareti afferscate

La Sala dei biscuit, dal nome della porcellana non smaltata e completamente bianca.Foto DePasquale + Maffini

Il progetto allestitivo

In un’altra sala, gli alti soffitti hanno contribuito a dare forma a un’installazione di dimensioni grandiose. «Era un palazzo reale: i soffitti arrivano quasi a sette metri», dice Forquet. «Immaginate come possono sembrare minuscole le vetrine normali». Per riempire lo spazio, ha progettato vetrine di circa 3 metri e mezzo per ospitare l’intero servizio da tavola da 411 pezzi, commissionato da re Ferdinando IV nel 1793 e decorato con vedute dei paesaggi più suggestivi del regno. «Le esposizioni sembreranno giganteschi arazzi», aggiunge. Il Museo di Capodimonte si affaccia su uno dei panorami più spettacolari della città. Le finestre delle gallerie incorniciano la vista di Napoli e, oltre, Capri e la Costiera Amalfitana emergono nella foschia. «Quando si guarda il golfo e splende il sole, si vede un riflesso speciale: la luce rimbalza sulla superficie dell’acqua e si innalza verso il cielo», dice il designer, che ha drappeggiato le finestre con tende in taffetà trasparente per imitare proprio quello scintillio. Per Forquet, un ritorno a casa.