Da Palazzo Roverella di Rovigo si affacciano, per la prima volta in Italia, le fotografie raffinate, ironiche e surreali di Rodney Smith. Nato a New York nel 1947 e scomparso nel 2016, questo artista ha saputo imprimere su pellicola composizioni che lasciano intuire un’aspirazione a un mondo ideale e una ricerca profonda sul significato della vita. Smith infatti fu uno studioso di teologia e filosofia e in parallelo si formò fotograficamente con Walker Evans; tra i suoi riferimenti si annoverano anche Anselm Adams, Margaret Bourke-White, Henri Cartier-Bresson, oltre a registi cinematografici – Alfred Hitchcock, Terrence Malick e Wes Anderson – e a grandi interpreti del cinema muto, come Buster Keaton, Charlie Chaplin e Harold Lloyd: tutto concorse a riempire un bagaglio visivo che Rodney Smith tradusse in scatti distintivi, magnetici, dal rigore formale ineccepibile, tanto che vi si riconosce spesso lo schema della sezione aurea, quella “divina proporzione” che fin dall’antichità sta alla base dell’armonia. 

Woman with Hat between Hedges, Parc de Sceaux, France, 2004. Credits: Rodney SmithWoman with Hat between Hedges, Parc de Sceaux, France, 2004. Credits: Rodney SmithLa mostra di Rodney Smith a Rovigo 

Le oltre cento opere esposte offrono una panoramica sulla ricerca di Smith e si dispongono all’interno di un allestimento elegante ed efficace, caratterizzato da pareti dai colori tenui sulle quali fanno capolino, in punti strategici, particolari in gigantografia di altre foto. Le stampe selezionate per la mostra, proposte sia grandi sia in piccoli formati e prevalentemente in bianco e nero (“non c’è niente per me come l’oscurità e la sfolgorante intensità del bianco e nero”, dichiarò l’autore), sono raggruppate in sezioni che riflettono le principali tematiche della poetica del newyorkese. 

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Le opere di Rodney Smith: oltre la fisica 

L’incipit è dedicato proprio alla proporzione aurea e alle leggi matematiche che sottendono le composizioni; seguono i focus sull’essenzialità degli spazi dell’esistenza, sul confine tra sfera umana e celeste in cui si collocano i personaggi – “non si sa se spiccano il volo o se cadono” scrive in catalogo la curatrice Anne Morin – e non può mancare l’approfondimento sul sottrarsi delle figure alla condizione di corpi pesanti: in bilico, innaturalmente inclinati, per i modelli di Smith non valgono le leggi della gravità e a ben guardare nemmeno quelle del tempo, che è invenzione degli uomini, mentre l’eternità appartiene al divino: nelle riprese tutto è cristallizzato, non ci sono ombre né indizi per dedurre periodi e stagioni. L’ultimo nucleo accorpa i paesaggi, anch’essi restituiti tramite forme perfette e archetipiche che esistono al di là del nostro mondo fisico.  


Leaning House, Alberta, Canada, 2004. Credits: Rodney Smith 1 / 7
Leaning House, Alberta, Canada, 2004. Credits: Rodney Smith

Leaning House, Alberta, Canada, 2004. Credits: Rodney Smith


Skyline, Hudson River, New York, 1995. Credits: Rodney Smith 2 / 7
Skyline, Hudson River, New York, 1995. Credits: Rodney Smith

Skyline, Hudson River, New York, 1995. Credits: Rodney Smith


Danielle in Boat, Beaufort, South Carolina, 1996. Credits: Rodney Smith 3 / 7
Danielle in Boat, Beaufort, South
Carolina, 1996. Credits: Rodney Smith

Danielle in Boat, Beaufort, South
Carolina, 1996. Credits: Rodney Smith


Caroline silhouette no. 1, Ashley Hall, South Carolina, 2000. Credits: Rodney Smith 4 / 7
Caroline silhouette no. 1, Ashley Hall, South Carolina, 2000. Credits: Rodney Smith

Caroline silhouette no. 1, Ashley Hall, South Carolina, 2000. Credits: Rodney Smith


Caroline at the Top of Circular Staircase, Charleston, South Carolina, 2000. Credits: Rodney Smith 5 / 7
Caroline at the Top of Circular Staircase, Charleston, South Carolina, 2000. Credits: Rodney Smith

Caroline at the Top of Circular Staircase, Charleston, South Carolina, 2000. Credits: Rodney Smith


Self-Portrait with Leslie, Siena, Italy, 1990. Credits: Rodney Smith 6 / 7
Self-Portrait with Leslie, Siena, Italy, 1990. Credits: Rodney Smith

Self-Portrait with Leslie, Siena, Italy, 1990. Credits: Rodney Smith


Men with boxes on head, Brunswick, GA, 2001. Credits: Rodney Smith 7 / 7
Men with boxes on head, Brunswick, GA, 2001. Credits: Rodney Smith

Men with boxes on head, Brunswick, GA, 2001. Credits: Rodney Smith

Una dimensione “altra” capace di riconciliare il quotidiano con l’ideale 

La mostra è quindi permeata da un’atmosfera sospesa, in cui visioni poetiche e umoristiche narrano un mondo immaginario, sempre “leggermente fuori portata, oltre l’esperienza quotidiana, ma decisamente non impossibile”, ha affermato Rodney Smith che si definiva un “ansioso solitario” e che fu però capace di trovare conforto catturando immagini equilibrate, piene di grazia, in grado di “riconciliare il quotidiano con l’ideale”.

Marta Santacatterina 
 

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Ulteriori info


Rodney Smith - Fotografia tra reale e surreale

Per la prima volta in Italia, arriva a Palazzo Roverella una grande mostra monografica che celebra l’opera dell’acclamato fotografo newyorkese Rodney Smith (1947-2016).

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