
João Almeida punta il dito su alcuni colleghi per il tema della sicurezza in gruppo. Il corridore portoghese è stato grande protagonista in questa stagione, prima vincendo ben tre corse a tappe di livello World Tour (Giro dei Paesi Baschi, Giro di Romandia e Giro di Svizzera) e poi lottando con Jonas Vingegaard alla Vuelta a España, dove alla fine ha concluso con un’ottima seconda posizione. Il corridore dell’UAE Team Emirates XRG non può che essere soddisfatto del proprio 2025, dove nonostante il lavoro per i propri compagni di squadra è anche riuscito a ritagliarsi dello spazio per mettersi in mostra e confermare le qualità nelle corse a tappe, sia da una sia da tre settimane.
Parlando al podcast Sigma Sports, il portoghese ha voluto concentrarsi anche sull’aspetto della sicurezza in corsa, puntando il dito contro alcuni colleghi per le tante cadute avvenute durante le competizioni di questa stagione: “Le bici sono le più veloci di sempre, e anche lo stress in gruppo è piuttosto alto. La mia opinione è che dipende principalmente dal comportamento dei corridori, non dall’organizzazione. Penso che ci sia una mancanza di rispetto in gruppo. Ai corridori non interessa davvero se cadono, non pensano molto alla sicurezza. A me sembra che sia così”.
João Almeida ha poi proseguito con una proposta abbastanza polemica: “Penso che forse alcuni corridori avrebbero bisogno di fare un corso su come curvare e come andare in discesa, così sanno cosa stanno facendo. Perché se vai più veloce devi anche essere più abile. Se hai un po’ di senso comune e rispetti tutti. Io non voglio far cadere nessuno e non voglio cadere, quindi forse freno un pochino prima solo per essere sicuro. E poi posso spingere più tardi su una salita. Chiaramente questo non è il mindset in gruppo in questo momento“.
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