Il mondo del motorsport estremo ha un nuovo, potentissimo contendente. Land Rover ha svelato la Defender Dakar D7X-R, la vettura ufficiale che farà il suo debutto a gennaio nella celebre Dakar, il rally-raid più duro del pianeta, e parteciperà all’intero Campionato del mondo Rally Raid 2026 (W2RC). Questo veicolo non è una semplice macchina da corsa, ma l’incarnazione autentica della robustezza e della capacità di non porsi limiti del marchio britannico.

La D7X-R è derivata direttamente dalla Defender OCTA e competerà nella nuova, e rigorosa, categoria Stock del W2RC, una piattaforma perfetta per dimostrare le capacità già più che note della Defender. Le normative FIA per questa classe impongono che la scocca della vettura non subisca modifiche rispetto alla produzione originale, garantendo l’autenticità strutturale.

L’architettura inarrestabile e potenza esuberante

La Land Rover Defender Dakar D7X-R mantiene la solida architettura della scocca D7x della Defender OCTA, la trasmissione e il layout cinematico. Il propulsore è un V8 biturbo da 4,4 litri, anch’esso elemento che non può essere modificato rispetto all’OCTA. Per la sfida, questo motore sarà alimentato da un avanzato carburante sostenibile, conforme alle normative FIA. Sebbene la potenza finale sarà limitata per conformarsi ai regolamenti della categoria FIA Stock, la base meccanica è la stessa che garantisce prestazioni estreme.

Come ha rimarcato Mark Cameron, Managing Director di Defender: “Defender Dakar D7X-R è la Defender più solida e potente mai costruita. Dakar spinge tutto al limite, e competere in un rally-raid di questa portata mostrerà autenticamente la capacità e la robustezza della Defender nelle condizioni più estreme e più difficili del pianeta“.

Il DNA del deserto e le modifiche estreme

Sebbene i regolamenti limitino gli interventi sul propulsore e sulla scocca, il modello da competizione presenta una serie di modifiche mirate per l’estrema sfida del deserto. La vettura gareggerà con una livrea “Geopalette”, un design elementare e potente ispirato ai toni della sabbia, della pietra e della terra, con un accenno di Aqua a richiamare le rare acque del deserto.

Per far fronte alle dune e ai terreni accidentati, la D7X-R è stata dotata di un pacchetto di pneumatici da 35 pollici, un aumento della carreggiata di 60 mm e una maggiore distanza da terra. La carrozzeria è stata ritoccata sia anteriormente che posteriormente per aumentare gli angoli di attacco e di uscita, mantenendo il DNA di design della OCTA. Un elemento vitale per l’endurance è l’impianto di rifornimento: la D7X-R ospita un serbatoio di carburante speciale da 550 litri integrato nella parte posteriore del veicolo, pronto per le tappe fuoristrada che possono superare gli 800 km.

La tecnologia anti-impatto e la sospensione Bilstein

La resistenza è garantita anche dal pacchetto sospensivo, migliorato con un sistema di ammortizzatori ad alte prestazioni sviluppato in collaborazione con il nuovo partner ufficiale BILSTEIN. Il sistema utilizza ammortizzatori anteriori singoli a molla coassiale e doppi ammortizzatori paralleli posteriormente, progettati per gestire il peso extra del serbatoio da 550 litri nelle condizioni più estreme. L’ingegneria del Defender Rally ha persino sviluppato una nuova modalità software chiamata “Flight Mode”.

Questa funzione regola automaticamente l’erogazione di coppia dal motore alle ruote ogni volta che la D7X-R si stacca da terra, assicurando un atterraggio fluido e proteggendo la trasmissione. Per far fronte al calore e alla sabbia del deserto, il pacchetto di raffreddamento è stato aggiornato. Un unico grande radiatore sostituisce il trio di radiatori presenti sui veicoli di produzione, supportato da quattro ventole da 12 V per il raffreddamento a bassa velocità. Inoltre, un filtro antiparticolato è stato aggiunto per evitare che la sabbia entri nelle prese d’aria.

Un team esperto

A guidare questa macchina verso l’ignoto ci sarà un team di talento che include il 14 volte vincitore della Dakar, Stéphane Peterhansel, affiancato da Mika Metge; Sara Price con Sean Berriman; e Rokas Baciuška con Oriol Vidal. Affronteranno più di 80 ore di guida competitiva e circa 5.000 km di tappe cronometrate, un vero e proprio test di resistenza umana e meccanica. Come ha sintetizzato Peterhansel: “L’esperienza non semplifica la Dakar, ti aiuta solo a capire quanto sia davvero difficile. Abbiamo testato a fondo il Defender Dakar D7X-R ed è stato brutale, ma così doveva essere. Dobbiamo essere pronti a tutto“.