Per Isaac Del Toro il 2025 è stato un anno memorabile, fra vittorie, grandi prestazioni e una dimensione di campione ormai sempre più affermato sul panorama mondiale. Al corridore della UAE Emirates XRG, fresco 22enne, viene anche riconosciuto il merito di aver stimolato la passione per il ciclismo in Messico, Nazione che ha avuto una discreta storia, ormai lontana, in questo ambito e che però mai aveva avuto un campione di questo spessore. L’interesse che ha saputo destare Del Toro in patria lo ha portato a un riconoscimento notevole, dato che il ragazzo di Ensenada ha ricevuto il riconoscimento come sportivo professionista del 2025 in Messico.

Il premio, indetto dalla Commissione Nazionale per l’Educazione Fisica e lo Sport (nota con l’acronimo di CONADE), è stato consegnato a Del Toro dalla Presidente degli Stati Uniti del Messico, Claudia Sheinbaum, presente alla cerimonia. “Sono molto contento del fatto che il Paese inizi a conoscere e a riconoscere il ciclismo”, le parole di Del Toro (il cui nome completo è Isaac Del Toro Romero) in occasione della cerimonia. Il portacolori della UAE Emirates XRG è stato l’unico sportivo professionista a ricevere il premio; altri atleti insigniti, dilettanti secondo lo status locale, sono stati l’arciera Andrea Maya Becerra Arizaga, la marciatrice Alegna Aryday González Muñoz, il lanciatore del peso Uziel Aarón Muñoz Galarza e il tuffatore Osmar Olvera Ibarra.

Nel 2025 Del Toro ha sfiorato la vittoria del Giro d’Italia, chiudendo secondo e venendo superato in classifica generale solo alla penultima tappa. Di vittorie ne sono comunque arrivate complessivamente 16, fra cui la Milano-Torino, il Giro del Veneto e un Giro d’Austria dominato in lungo e in largo. Ai Mondiali di Kigali, inoltre, il messicano ha chiuso al quinto posto la cronometro e al settimo la prova in linea, facendosi vedere nei momenti decisivi della gara. Tutti questi risultati hanno permesso a Del Toro di piazzarsi al terzo posto nella graduatoria mondiale individuale stagionale, alle spalle solo di Tadej Pogačar e Jonas Vingegaard.