Un esperimento nostalgico sta facendo impazzire la community dei videogiocatori: trasformare quello che potrebbe essere Resident Evil 9 Requiem in un titolo dall’estetica retrò della prima PlayStation. L’idea di riportare indietro le lancette del tempo tecnologico, applicando grafiche vintage a un ipotetico capitolo futuro della saga horror di Capcom, rappresenta un fenomeno sempre più diffuso nel mondo del gaming.

Si tratta di un processo creativo chiamato “demake“, l’esatto opposto di un remaster o remake, dove invece di migliorare la qualità visiva si sceglie deliberatamente di degradarla verso standard del passato.

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Il progetto nasce dalla modifica del classico Resident Evil 2, utilizzato come base tecnica per costruire questa visione alternativa. Attraverso l’inserimento di nuove texture personalizzate e sfondi ridisegnati, il risultato finale ricrea fedelmente l’atmosfera pixelata e i limiti grafici della console Sony degli anni Novanta.

L’elemento più intrigante di questa operazione riguarda la scelta di rappresentare Leon Kennedy in una versione decisamente più matura rispetto al personaggio giovane che i fan conoscono dai capitoli precedenti.

La tecnica del demake si sta affermando come una vera e propria forma d’arte nell’ambito delle modifiche videoludiche. A differenza dei remake che puntano sulla potenza delle moderne GPU e su risoluzioni 4K, questi progetti abbracciano volontariamente i vincoli tecnologici del passato come scelta estetica consapevole.

Le texture a bassa risoluzione, i modelli poligonali essenziali e le animazioni scattose diventano elementi stilistici ricercati, capaci di evocare un senso di nostalgia potente negli appassionati cresciuti con quelle console.

L’autore di questa reinterpretazione grafica ha dichiarato che si è trattato principalmente di un divertente esperimento creativo, lasciando però aperta la possibilità di espandere il lavoro.