L’inverno di Davide Stella lo ha visto pedalare in giro per il mondo tra parquet e strada, dal mondiale di Santiago del Cile su pista al Criterium a Singapore con Vingegaard e Milan. Ma per il classe 2006 del UAE Team Emirates Gen Z il richiamo della Sei Giorni di Gand è stato troppo forte per rinunciare quella che è la gara più bella per gli amanti di questa disciplina. Una settimana nel cuore del ciclismo, tra birre, giri di pista a velocità folli, musica e un mare di gente.

«Ero venuto qui anche lo scorso anno – racconta Stella – e quella di Gand si conferma una delle Sei Giorni più belle da correre in assoluto. La manifestazione prevede anche gare per la categoria under 23, le giornate sono meno frenetiche e si ha modo di guardare i grandi darsele di santa ragione. 

A sinistra Matteo Fiorin con Davide Stella, Sei Giorni di GandA sinistra Matteo Fiorin con Davide Stella, i due hanno corso insieme alla Sei Giorni di Gand

A sinistra Matteo Fiorin con Davide Stella, Sei Giorni di GandA sinistra Matteo Fiorin con Davide Stella, i due hanno corso insieme alla Sei Giorni di Gand

Preparatori e pista

Alla Sei Giorni di Gand le gare iniziano alla sera, intorno alle 18,30, con le prove riservate agli under 23. Dopo un’ora e mezzo nella quale i giovani scaldano il pubblico, come se ce ne fosse bisogno, entrano in pista i pezzi da novanta. Lo spettacolo inizia e per Stella e gli altri si apre il sipario sul mondo che verrà.

«Nella Sei Giorni di noi under – spiega ancora Stella – si corre molto meno rispetto agli elite, cosa che in questa parte dell’anno va anche bene. Siamo nel mezzo della ripresa invernale e i preparatori ci fanno fare tante ore a bassa intensità. Diciamo che una corsa in pista contrasta un po’ con il programma, però per una settimana si può fare. Anzi, io mi sento di stare meglio. Per i primi tre giorni noi under 23 correvamo due gare: una corsa a punti singola con due manche, dove le coppie venivano divise in numeri bianchi e neri. Poi la seconda prova era il giro lanciato. Mentre gli altri tre giorni avevamo la madison al posto della corsa a punti».

Davide Stella, Sei Giorni di GandStella e Fiorin hanno corso nelle gare riservate agli under 23

Davide Stella, Sei Giorni di GandStella e Fiorin hanno corso nelle gare riservate agli under 23

Hai corso in coppia con Fiorin, come vi siete organizzati con la logistica?

Eravamo in trasferta con la nazionale, quindi l’alloggio e gli spostamenti ce li hanno organizzati loro. Per il resto ci organizzavamo noi la giornata: la sveglia era abbastanza comoda visto che correvamo la sera. Io avevo con me anche la bici da strada e uscivo per fare qualche ora di allenamento. Una volta tornato riposavo, insieme a Fiorin giocavamo a Mario Kart e poi si andava in pista.

Che clima c’era una volta arrivati?

L’atmosfera era bellissima, uno spettacolo unico. E’ sia una corsa di ciclismo che uno show. Ogni sera dopo le nostre gare ci fermavamo a guardare quelle degli elite e ci siamo divertiti tantissimo, soprattutto perché era l’ultima in pista di Elia Viviani. Essere presenti a questo addio, dopo averlo visto vincere il mondiale qualche mese fa, è stato emozionante. 

Sei Giorni di GandTrovare un posto libero sulle tribune del velodromo di Gand durante la sei giorni è praticamente impossibile

Sei Giorni di Gand, pubblicoIl pubblico acclama ogni corridori, tutti sono protagonisti durante l’evento

Sei Giorni di GandTrovare un posto libero sulle tribune del velodromo di Gand durante la sei giorni è praticamente impossibile

Sei Giorni di Gand, pubblicoIl pubblico acclama ogni corridori, tutti sono protagonisti durante l’evento

Quanto prima correvate?

Questione di minuti, noi iniziavamo alle 18,30 mentre gli elite alle 20. La cosa bella è che potevamo scegliere se sederci in tribuna o rimanere in mezzo ai corridori. Per vedere bene la corsa era meglio andare in tribuna, ma facevamo fatica a trovare un posto libero (ride, ndr). 

Com’è vivere la corsa tra il pubblico?

Bello perché la maggior parte della gente se ne intende di ciclismo, tutti sanno come funzionano le varie prove. Poi in Belgio conoscono tutti i ciclisti, prendevano d’assalto anche me! Il più gettonato però era Viviani, diciamo che tra la sua carriera e la maglia di campione del mondo era difficile che passasse inosservato. 

Sei Giorni di Gand, pubblicoA Gand l’evento porta con sé sei giorni di festa e divertimento

Sei Giorni di Gand, pubblicoA Gand l’evento porta con sé sei giorni di festa e divertimento

Siete stati anche con Viviani?

Andavamo spesso a trovarlo tra una gara e l’altra. Però loro rimanevano poco nel parterre, tra una gara e l’altra ci saranno stati forse venti minuti di pausa. Ci siamo goduti ogni momento, poi sono arrivati anche Lamon, Ganna e Consonni per fargli una sorpresa e siamo stati tanto anche con loro. Diciamo che le sere una birretta post gara ce la siamo bevuta, mentre intorno a noi andava avanti la festa.

Una vera festa, che effetto fa viverla in prima persona?

Il DJ della Sei Giorni penso sia uno dei più bravi che abbia mai visto. Per prima cosa se ne intende di ciclismo e capisce i movimenti della corsa e dei corridori. Ogni atleta, quando attacca, ha la sua colonna sonora. Oppure a ogni passaggio o situazione lui cambia ritmo e coinvolge tutto il pubblico. Quando correvamo nel giro lanciato ogni coppia poteva scegliersi la canzone che preferiva.

Michele Scartezzini, Elia Viviani,Filippo Ganna, Simone Consonni, Sei Giorni di Gand 2025La Sei Giorni di Gand è stata l’ultima corsa su pista di Viviani, qui con Scartezzini, Ganna e Consonni che sono venuti a fargli una sorpresa

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Tu e Fiorin che canzone avete scelto?

Pedro di Raffaella Carrà, il remix. Mentre Viviani aveva “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri. 

Quindi appuntamento per il 2026?

Speriamo in un altro invito! Adesso ho collezionato tre maglie della Sei Giorni. I colori li decidono l’organizzazione insieme agli sponsor. Quest’anno insieme a Fiorin avevo il verde. Poi lui non ha corso l’ultimo giorno perché è stato male, mi sono trovato a correre con un belga. Così ora a casa ho anche una maglia rossa.