Re Carlo e il Principe William avrebbero due visioni diametralmente opposte su un ritorno di Harry a Buckingham Palace, e la questione starebbe sollevando importanti tensioni a corte, con padre e figlio primogenito sul piede di guerra, oltre a diversi membri della famiglia reale che si schierano contro un rientro a casa del figliol prodigo.

Come in ogni famiglia, alla fine è arrivato il momento di mettere pace tra i litigi interni, e a occuparsene è papà Carlo che, probabilmente sentendo il grande peso del cancro che gli è stato diagnosticato, sembra aver deciso di tentare un riavvicinamento tra i suoi figli, un tempo inseparabili (perfino ai tempi in cui entrambi erano già felicemente sposati) e oggi allontanati da rancori che sembrano essere inconciliabili, tanto che il futuro di Harry e della sua famiglia, quando William diventerà Re, sembra essere ancora più lontano dalla famiglia reale.

La situazione sembra essere tutt’altro che facile, dunque, ma Re Carlo sembra deciso a provarci comunque, e sta orchestrando una serie di incontri di «riavvicinamento» tra il team del principe Harry e quelli della Royal Family, per gettare la base per una possibile riconciliazione. Il momento della reunion familiare, forse, potrebbe essere già a settembre, approfittando di una visita di Harry nel Regno Unito per i WellChild Awards.

A questi incontri, però, mancava una presenza molto importante, e sicuramente significativa: non è stata infatti registrata alcuna rappresentanza del principe William e di sua moglie Kate, nonostante la vicenda (e un futuro possibile riavvicinamento di Harry alla famiglia) li riguardi molto da vicino. E quest’assenza, in effetti, non può essere casuale, come sottolineano i tabloid britannici, sempre molto attenti a ogni minima mossa reale.

È stato Ian Pelham-Turner, ex fotografo reale e noto presentatore televisivo del Regno Unito, a dare una chiave di lettura piuttosto netta della situazione, sostenendo che l’assenza di una delegazione del principe William a questo incontro fosse in realtà un messaggio molto chiaro mandato da papà Re Carlo. «Sono io il Re, sono io che comando», voleva dire – sostiene Pelham Turner – Re Carlo omettendo di invitare i rappresentanti del suo primogenito agli incontri che decideranno le sorti britanniche del suo secondo figlio.

«Credo che questo sia stato un avvertimento a William, che Carlo è il re, non lui», ha detto Pelham-Turner. «Potrebbe anche essere un duro avvertimento che sarà Carlo a decidere cosa accadrà durante il suo regno, non William».