Tornando al tema della gestione delle minacce cyber, è su questo punto potrebbero aprirsi degli spazi sinora inesplorati. L’ammiraglio Cavo Dragone ha detto: “Essere più aggressivi rispetto alla nostra controparte potrebbe essere un’opzione. Le questioni sono il quadro giuridico, il quadro giurisdizionale, chi lo farà?”. Cavo Dragone ha ammesso che la NATO e i suoi membri hanno “molti più limiti della nostra controparte per motivi etici, legali, giurisdizionali. È un problema. Non voglio dire che sia una posizione perdente, ma è una posizione più difficile di quella della nostra controparte”. Mosca, insomma, ha molti meno scrupoli della NATO, che è pur sempre un’alleanza difensiva. Ecco perché non è facile accomodare la linea degli alleati più esposti alle azioni russe. Cavo Dragone ha affermato, infatti, che “un attacco preventivo” potrebbe essere considerato “un’azione difensiva”, ma poi ha aggiunto: “È più lontano dal nostro modo normale di pensare e di comportarci”.