di
Giuseppe Guastella
A dare la notizia i media belgi: Mogherini, rettrice del Collegio d’Europa, è stata Alta rappresentante dell’Ue per la politica estera. Fermati anche Stefano Sannino e un manager del Collegio d’Europa
Ci sono presunte irregolarità nell’assegnazione da parte del Servizio europeo per l’azione esterna di un programma di formazione finanziato dall’Unione europea al Collegio d’Europa che ha sede a Bruges al centro dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Federica Mogherini, che del prestigioso istituto è rettrice.
Con lei sono stati arrestati Stefano Sannino, diplomatico italiano ex segretario generale del (Seae) ed un manager del Collegio.
I reati ipotizzati sono turbativa e frode in appalti pubblici, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale, secondo la procura europea e si riferiscono a fatti che risalgono al periodo 2021-2021.
Per eseguire l’arresto di Mogherini e di Sannino, la magistratura ha chiesto ed ottenuto la rimozione dell’immunità diplomatica.
L’inchiesta è partita dalle Procura federale della capitale delle Fiandre occidentali ed è stata sviluppata da Eppo, la Procura europea che è competente sulle frodi relative ai fondi dell’ Unione. Si riferisca a presunti favoritismi e turbative nell’assegnazione di un programma di formazione della durata di nove mesi al Collegio d’Europa per corsi post universitari destinati a futuri diplomatici continentali.
Oltre ai tre arresti, la polizia belga ha eseguito una serie di perquisizioni sia Seas a Bruxelles che nella sede e negli uffici del Collegio a Bruges.
Il Collège d’Europe è un istituto di istruzione superiore che forma numerosi funzionari europei. Gli investigatori cercano di determinare «se il Collegio d’Europa o i rappresentanti sono stati informati in anticipo dei criteri di selezione», nell’ambito della procedura di gara lanciata dal servizio diplomatico dell’Ue per un programma di formazione.
Gli investigatori sospettano in sostanza che i rappresentati del Collegio fossero stati informati in anticipo sui criteri di selezione della procedura di gara ed avevano «sufficienti motivi per credere» che si sarebbero aggiudicati il corso e i relativi fondi «prima della pubblicazione ufficiale da parte del SEAE del bando di gara».
In particolare, secondo gli investigatori, sarebbe stato violato l’articolo 169 del regolamento finanziario federale belga che sanziona la «concorrenza sleale» e che le informazioni ottenute ilecitamete «siano state condivise con uno dei candidati che hanno partecipato alla gara».
Un funzionario dell’Ue ha detto all’ agenzia France presse che l’inchiesta non riguarda attività successive all’insediamento di Kaja Kallas come Alto rappresentante per gli affari esteri avvenuto nel 2024.
Anche le abitazioni dei tre sospetti sono state perquisite.
La portavoce della Commissione europea, Paula Pinho, non ha commentato sull’indagine. «Non commentiamo mentre c’è un’inchiesta giudiziaria in corso», ha detto.
Articolo in aggiornamento…
2 dicembre 2025 ( modifica il 2 dicembre 2025 | 14:21)
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