di
Luca Bertelli
La bresciana e il marito 45enne, il carabiniere Stefano Giovino vivono ora a Livorno. La musica è tornata centrale nella vita di Luisa, che ha accantonato la tv e racconta: «Da bambina ero timidissima, mi sentivo bene solo quando cantavo». Sabato una festa in suo onore a Palazzolo, dove è nata e cresciuta
Luisa Corna, bella e brava. Ed eclettica. Da sempre. Dagli esordi da giovanissima, rinunciando all’amata atletica (praticava con successo 400 e 800 metri a Brescia), sia come modella per Dolce e Gabbana e Missoni (sin dai 17 anni, anche in Australia e in America, per pagarsi i costi delle lezioni di canto e recitazione) sia come cantante (prese parte al Festival di Castrocaro del 1991 che vide l’esordio degli 883: lei arrivò seconda, vinse Bracco Di Graci che tornò in fretta e furia nella notte dopo un riconteggio dei voti mentre era già in viaggio per Bologna). Oggi compie 60 anni, li festeggerà sabato nella sua Palazzolo (Brescia) in una pausa dello spettacolo “Derby Cabaret”, omaggio dedicato al celebre locale milanese e non alla sua Inter, di cui resta tifosissima: suo padre Giacomo, titolare di un’impresa di corde e cavi per l’edilizia e la nautica ma ex calciatore a buoni livelli, le trasmise la passione per il calcio sin da piccola. Non a caso, un pezzo della sua ricca carriera televisiva l’ha vista protagonista anche a “Controcampo“, dal 1999 al 2002, insieme a Sandro Piccinini, per poi passare in Rai con Notti Mondiali e diventare una colonna di Domenica In, prima nel 1997 – come cantante, la notò Michele Guardì in un provino e la volle poi Fabrizio Frizzi – e poi dal 2005 al 2009 alla conduzione.
La chiamata di Corrado a Mediaset: «Scusi, ma Corrado chi?»
In mezzo, la lunga parentesi a Mediaset. Il contatto con l’emittente l’ha raccontato oggi in un’intervista al Tirreno: «Quel galantuomo di Corrado mi chiamò, nel periodo estivo del 1998, a condurre “Tira e molla”. Ricordo quella telefonata quasi surreale. “Pronto, sono Corrado”. E io, inconsapevole che si trattava del grande intrattenitore, “Corrado chi?” di rimando, lui senza scomporsi “Mantoni, quello della tv”. Grazie ai suoi insegnamenti ho saputo alternare il ruolo di presentatrice a quello di cantante».
Sanremo e il doppio calendario: «Era una moda, ora non lo rifarei»
Tra le esperienze al cinema (con Salvatores) e a teatro (con Albertazzi), nel 2002 realizza il sogno di una vita, che resta anche quello del suo presente (non è però più tornata come concorrente nella città dei fiori, lo scorso anno ha preso parte al San Marino Song Contest): partecipare al Festival di Sanremo, in coppia con Fausto Leali, bresciano come lei. Sono i favoriti della vigilia, arrivano quarti con “Ora che ho bisogno di te” nell’edizione che segna il ritorno di Pippo Baudo alla conduzione e di Gino Paoli in gara (fu terzo), con la vittoria dei Matia Bazar. La sua avvenenza, lo stesso anno, la porta a posare per un calendario: prima con Capital, poi l’anno successivo con Panorama. Dieci anni fa raccontò a Libero in un’intervista: «In quegli anni il calendario era molto popolare, l’avevano fatto anche Monica Bellucci, o uomini come Alessandro Gassmann. Era una moda. Oggi è passata. Non lo rifarei, comunque».
Le relazioni con Serena e Britti, suo marito è un carabiniere di 45 anni
Luisa finisce anche al centro di numerosi gossip. La sua relazione più lunga, con Aldo Serena, termina dopo 10 anni. Poi il flirt di un anno con Alex Britti. Con entrambi i rapporti restano buoni, ma il grande amore lo sta vivendo ora: due anni fa si è sposata con il carabiniere Stefano Giovino, di 15 anni più giovane, ora vivono felicemente a Livorno.
Le calunnie su Bossi: «Pettegolezzo bufala che ha segnato la mia vita, ho vinto in tribunale ma non lo dice nessuno»
Nel mezzo, anche una vicenda che l’ha ferita molto: quando i social non esistevano ancora, nel 2004 sui forum in rete si fece largo la voce secondo cui Corna fosse presente nella notte in cui Umberto Bossi venne colpito da ictus.
Il tribunale ha sancito si trattasse di una calunnia. «Sono stata ferita in passato, per quella vicenda, una voce falsa che mi ha rovinato l’esistenza. Non ne voglio parlare», disse dopo aver già ricacciato numerose volte al mittente le illazioni. Ad esempio su Oggi, cui raccontò: «Umberto Bossi l’ho incontrato la prima e ultima volta durante un concorso di Miss Padania. Ma più che conosciuto, l’ho intravisto. Non credete a questa voce, è falsa. Chi lo dice? Chi lo prova? Non c’è mai stato niente, mai una foto, mai. Perché credere ancora a una stupidaggine? … È pazzesco. È un passaparola che non ti risparmia. Il fatto è che certi ambienti, anche il mio, a volte sono davvero faticosi. E cattivi».
Una vicenda che finì, come ricordato, anche in tribunale dopo che un libro, “Umberto Magno”, millantò prove e dettagli. «Il Tribunale ha stabilito che nulla prova che il fatto sia mai accaduto – spiegò l’artista in un’intervista a Vanity Fair – È sempre stata solo una grossa bufala, ma ha segnato la mia vita. Un pettegolezzo nato in un blog anonimo. Per anni non ho potuto attaccare nessuno, mi faceva rabbia che nessuno si fosse preso la responsabilità di quella voce. Sono andata in giudizio contro l’autore e ho vinto. Ma nessuno l’ha mai detto, è più comodo continuare a insinuare».
Vai a tutte le notizie di Brescia
Iscriviti alla newsletter di Corriere Brescia
2 dicembre 2025 ( modifica il 2 dicembre 2025 | 15:05)
© RIPRODUZIONE RISERVATA