Un uomo si presenta in strada ai carabinieri e confessa: “Ho ucciso mia moglie”. È quanto accaduto nella notte tra giovedì e venerdì a Lecco, dove i militari della Radiomobile hanno fermato un 65enne di Poggiridenti (Sondrio) che ha ammesso di aver ucciso a coltellate la moglie di 75 anni nella loro abitazione. Il femminicidio di Emilia Nobili, ex professoressa di lettere molto conosciuta in Valtellina, rappresenta l’ennesimo tragico episodio di violenza domestica in una storia già segnata da precedenti maltrattamenti.
Il fermo e la confessione
I carabinieri della Compagnia di Lecco hanno proceduto al fermo di Polizia Giudiziaria di R.M., classe 1960, residente nel comune valtellinese, durante un normale controllo perlustrativo notturno eseguito tra i confini della città. L’uomo ha spontaneamente confessato di aver accoltellato e ucciso la moglie E.N., classe 1949, nella nottata precedente presso la loro abitazione.
Dopo la confessione, l’uomo è stato condotto in caserma dove ha fornito ulteriori dettagli che hanno permesso ai colleghi del Comando Provinciale di Sondrio di intervenire tempestivamente. Verso le 23 di venerdì i militari hanno rinvenuto il cadavere della donna nell’abitazione di residenza, dove il decesso era avvenuto alcune ore prima in circostanze riconducibili a un crimine violento. Sono stati recuperati nelle vicinanze sia l’arma del delitto che i vestiti utilizzati dall’autore, di cui si era successivamente disfatto.
Una storia di violenza domestica
Come riportato da SondrioToday.it, la vicenda ha radici profonde nella violenza domestica: l’uomo era già stato arrestato in passato per maltrattamenti in famiglia. La donna aveva ritirato la denuncia e deciso di riaccoglierlo in casa, una scelta presa contro il parere del figlio. Il marito, di nazionalità marocchina e più giovane della consorte, nel tempo aveva scelto di convertirsi al cristianesimo per sposarsi in Chiesa. L’uomo viaggiava spesso tra l’Italia e il Marocco, ma la convivenza era caratterizzata da episodi di violenza che avevano già portato a un allontanamento disposto dal giudice.
La tragedia si è consumata intorno alle 23 di venerdì primo agosto, quando i vicini di casa hanno allertato le forze dell’ordine dopo aver sentito urla e rumori provenire dall’abitazione.
Il profilo della vittima
Emilia Nobili, 75 anni, era un’ex professoressa di lettere molto stimata nella comunità locale. La tragedia si è consumata intorno alle 23 di venerdì primo agosto, quando i vicini di casa hanno allertato le forze dell’ordine dopo aver sentito urla e rumori provenire dall’abitazione.
L’interrogatorio notturno
Il pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Lecco ha sottoposto a interrogatorio il fermato durante la nottata, confermandone la responsabilità. Le serrate indagini, condotte dal Comando Provinciale di Sondrio congiuntamente a quello di Lecco sotto la direzione delle Autorità Giudiziarie dei due capoluoghi, hanno consentito di riscontrare tempestivamente i primi accertamenti svolti dai carabinieri lecchesi.
Nella giornata di sabato verrà depositata al giudice per le indagini preliminari la richiesta di convalida del fermo e di applicazione di misura cautelare. Le attività investigative sul luogo del delitto sono state dirette dal pubblico ministero di turno della Procura di Sondrio, che dovrà ricostruire le dinamiche dell’omicidio e accertare eventuali responsabilità pregresse legate alla gestione del caso.
L’esito dell’attività investigativa congiunta conferma il pieno coordinamento e le consolidate sinergie operative tra le Procure e i carabinieri delle province di Lecco e Sondrio. Il caso riaccende i riflettori sulla necessità di rafforzare i meccanismi di protezione per le donne vittime di violenza domestica, soprattutto quando decidono di ritirare le denunce e tornare a convivere con i loro aggressori.