di
Paolo Tomaselli

Chivu cambia molti uomini, lascia a riposo Lautaro, Dimarco, Acerbi, Barella, Calhanoglu e Sommer. Diouf si sblocca, gran gol di Esposito e doppietta di Thuram

Il primo gol di Diouf, da esterno destro riadattato, una rarità ancora più apprezzabile per uno che fino a dieci giorni fa era considerato un oggetto misterioso. Il primo gol a San Siro con la maglia dell’Inter di Esposito (gran destro da fuori area), nella stessa porta in cui si era sbloccato in azzurro nel suo stadio; la prima doppietta autunnale di Thuram, che non segnava dal 17 settembre ad Amsterdam; persino il primo dribbling di Luis «Gigi» Henrique, spedito a sinistra a piede invertito, come del resto il mancino Diouf dall’altra parte, scelte stile Zeman di Chivu.

Contro le riserve del Venezia, unica squadra di B superstite che ne cambia 11 su 11 rispetto all’ultima di campionato, l’Inter dà un senso compiuto a un ottavo di Coppa che dura poco più di mezzora: adesso se la vedrà a febbraio con la vincente di Roma-Torino del 13 gennaio. Del resto a Chivu servivano dei segnali (per delle vere risposte servono avversari più probanti) dai giocatori con più ruggine addosso, compreso Mkhitaryan che si rivede dopo l’infortunio di Napoli del 25 ottobre con un assist per il magnifico 5-1 di Bonny al volo.



















































E i segnali arrivano, in abbondanza come i gol, contro un portiere, Matteo Grandi, che l’ultima partita l’aveva giocata due anni e mezzo fa in C. Insomma bisogna provare a leggere un po’ tra le righe, perché esibizioni convincenti di Frattesi — autore dell’assist per l’1-0 di Diouf dopo una doppia irruzione in area e per il 4-0 in tuffo di festa di Thuram — se ne sono viste su palcoscenici ben più prestigiosi. Ma quest’anno meno del solito. È anche la prima partita di Pepo Martinez dopo l’incidente stradale che ha causato la morte di Paolo Saibene, 81 anni, il 28 ottobre scorso sulla strada che porta ad Appiano Gentile. Per lo spagnolo il percorso di recupero sportivo potrebbe essere completato, ma il condizionale è d’obbligo, anche perché non deve accennare mezza parata, dato che il tiro del 4-1 di Sagrado a metà ripresa è deviato da Carlos Augusto: quanto ci vorrà per rivederlo in campo e capire che ruolo può recitare nel casting del portiere futuro?

A conti fatti la novità più accattivante della serata (sporcata dai cori discriminatori della Nord contro Napoli), a parte il record di tre colpi di tacco di Thuram e l’applicazione assoluta di Esposito, resta la prima partita intera di Diouf, il suo atterraggio ufficiale nel pianeta Inter, dopo i 10’ del derby e lo spezzone di Pisa: il francese, che si fa respingere sulla linea il secondo gol personale da Venturi «non è un quinto di centrocampo» come ha sottolineato lui stesso (è una mezzala), ma si adatta all’emergenza generata dall’assenza di Dumfries e Darmian con intelligenza, e un cambio di passo che promette bene. Tutti punti guadagnati nelle gerarchie mobili di Chivu, magari non per Como e Liverpool tra sabato e martedì. Ma la stagione è lunga e l’Inter si sente un po’ più extralarge.

3 dicembre 2025 ( modifica il 3 dicembre 2025 | 23:03)