di
Pietro Tosca

Il colpo messo a segno giovedì 27 novembre, all’ora di cena. C’era anche la madre dei ragazzi. Una banda dell’Est li ha tenuti in ostaggio per un’ora e mezza, saccheggiando la casa e malmenandoli

Pochi minuti alle 20 e, come sempre, la famiglia Marini si prepara a cenare al termine di una giornata di lavoro. In casa ci sono la madre e i due figli trentenni, Achille e Francesco, che affiancano il padre Angelo nella Sai Treviglio, l’azienda specializzata nel trasporto pubblico. A un tratto, la tranquillità si tramuta in incubo e i tre si ritrovano in balia di una banda di rapinatori, che li prende in ostaggio per oltre un’ora e fra botte e minacce si fa consegnare quanto di prezioso c’era in casa.

Il colpo è stato messo a segno giovedì 27 novembre, in pieno centro a Treviglio, nella villa con un grande parco di via Tasso dove è entrato in azione un vero e proprio commando composto da cinque banditi. Una rapina evidentemente preparata con cura, da professionisti organizzati e senza scrupoli che non hanno lasciato nulla al caso dimostrando di conoscere bene le abitudini della famiglia. Approfittando del buio, mentre un complice rimaneva in auto a fare da palo, gli altri quattro vestiti di nero e con il passamontagna e walkie talkie per comunicare, hanno scavalcato il muro di cinta raggiungendo il lato nord della villa. Uno è rimasto di guardia nel parco, mentre gli altri tre hanno scalato la parete della casa raggiungendo la finestra di un bagno al primo piano, che poi hanno forzato.



















































Una volta dentro è scattato il raid: il terzetto si è precipitato da basso, cogliendo di sorpresa i proprietari che erano seduti a tavola. Come delle furie, armati di un piede di porco e di grossi cacciavite, hanno bloccato i due figli alle sedie legando loro le mani. Poi con un accento dell’Est Europa hanno subito intimato a madre e figli di consegnare preziosi e contanti che avevano in casa. Per dar forza alle loro minacce e scoraggiare ogni tentativo di resistenza, i tre non hanno esitato a tirare pugni ai due figli. Per aumentare la pressione psicologica, poi, il rapinatore armato di piede di porco ha iniziato a usarlo come una spranga spaccando un paio di mobili.

Minacce e botte che hanno raggiunto il loro scopo facendo crollare i tre. E così è iniziato il saccheggio scientifico delle stanze. Anche in questo passaggio i tre hanno mostrato un’organizzazione sorprendente. Mentre due rapinatori infilavano in sacchi la refurtiva, il terzo li seguiva meticolosamente con uno spruzzatore caricato di alcol per eliminare ogni minima traccia. Proprio il disinfettante ha però fatto entrare in funzione il rilevatore di gas dell’abitazione e la situazione ha rischiato di degenerare, facendo vivere ai Marini attimi drammatici. 

Solo dopo un’ora e mezza i rapinatori se ne sono andati e la famiglia ha potuto chiamare i soccorsi. Sul posto si sono precipitati i carabinieri di Treviglio. È stata fatta intervenire anche un’ambulanza per valutare le condizioni dei figli dopo i colpi ricevuti ma nessuno dei due ha avuto bisogno di essere accompagnato al Pronto soccorso. Ancora in fase di quantificazione il bottino, che sarebbe ingente.


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4 dicembre 2025