Fornacette (Pisa), 4 dicembre 2025 – Un altro test del carrello da parte di Pam Panorama. Lo fa sapere la Filcams Cgil di Pisa in una nota. A fine ottobre una cassiera con 36 di esperienza, impiegata nel superstore di Fornacette in provincia di Pisa, aveva ricevuto una lettera di contestazione per l’ormai noto “test del carrello”. Rea, sottolinea il sindacato, di non aver notato un mascara nascosto in una busta di castagne, stamani, 4 dicembre, è stata sanzionata ricevendo una sospensione dal lavoro e dalla retribuzione di 10 giorni. Una sanzione, oltre la quale – sottolinea ancora la Cgil Pisa – c’è solo il  licenziamento .  

La clientela fra i banchi di un supermercato Pam

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Cgil: “La lavoratrice ha aspettato con preoccupazione l’esito del procedimento disciplinare”

“Dopo lo stress di queste settimane, durante le quali la lavoratrice ha aspettato con profonda preoccupazione l’esito del procedimento disciplinare vedendo quanto successo ai colleghi di Siena e Livorno licenziati per contestazioni analoghe – commenta Matteo Taccola, Filcams Cgil di Pisa – l’azienda ha deciso di comminare una sanzione pesantissima, mettendo sulla testa della dipendente una spada di Damocle che appare come un messaggio chiaro, per lei e per i colleghi: ogni minimo errore sarà punito senza pietà”.

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La lavoratrice valuta azioni legali. “Ogni minimo errore punito senza pietà”

“Al di là delle azioni legali, che la lavoratrice sta giustamente valutando – continua Taccola – la nostra sigla continuerà a sostenere la mobilitazione regionale e nazionale contro una deriva autoritaria di una Società che scarica su lavoratrici e lavoratori le incapacità gestionali dei propri dirigenti”. 

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Decine di migliaia di euro di ammanchi: “Furti alle casse veloci”

Nella nota dei sindacati si apprende che a fine 2023, dopo sei mesi dall’ultima ristrutturazione, la filiale di Fornacette già aveva subito decine di migliaia di euro di ammanchi inventariali e la Filcams Cgil aveva segnalato, attraverso la sua RSU, che il problema era da attribuirsi agli innumerevoli furti effettuati sfruttando le casse veloci, sprovviste di un servizio di vigilanza, che consentiva a molti “clienti” di uscire indisturbati con i carrelli pieni pagando solo qualche oggetto.

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Fabio Giomi, il lavoratore licenziato da Pam Panorama nel punto vendita di Porta Siena

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“Ci venne risposto che il valore dei furti rientrava nel “budget” previsto dall’azienda. È facile supporre che tale budget sia stato ampiamente superato nei mesi scorsi e l’azienda, invece di investire ripristinando i servizi di antitaccheggio e vigilanza privata, ha deciso di rivalersi sui propri dipendenti inventandosi test carrello volti a dimostrare artificiosamente che la responsabilità dei furti sia da attribuirsi a cassiere e cassieri, a partire da coloro che guarda caso hanno un’anzianità aziendale elevata – chiosa il sindacalista – In questi giorni la Società ha richiamato un’azienda di anti taccheggio e il numero elevato di tentativi di furto sventati alle casse veloci ha reso evidente quale sia la reale fonte del problema e quali siano le soluzioni. Hanno dovuto perdere 30 milioni di euro a livello nazionale, come da loro dichiarato, prima di rendersi conto del loro errore”.

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“Vanno ritirati tutti i licenziamenti e tutti i provvedimenti disciplinari”

La Filcams Cgil di Pisa “continuerà la propria mobilitazione con ogni strumento disponibile finché Pam Panorama non avrà ritirato tutti i licenziamenti e tutti i provvedimenti disciplinari e tornerà a trattare i propri dipendenti con la dignità e il rispetto che meritano”, conclude la nota. 

L'insegna di Pam Panorama

L’insegna di Pam Panorama