MELENDUGNO – Nel gruppo di cooperanti aggrediti barbaramente da coloni israeliani a Ein al-Duyuc, in Cisgiordania, c’è anche Alessandro Taurino, di Melendugno.
Erano in quattro – tre italiani, tra cui un’altra pugliese, e una canadese – quando, all’alba di domenica, sono stati svegliati di soprassalto da componenti di una delle milizie che seminano il panico nei villaggi attorno a Gerico. Si tratta di un’area che gli accordi di Oslo assegnano esclusivamente all’autorità palestinese, ma che per i coloni è più spesso terra di conquista con azioni violente e criminali.
I volontari, nell’ambito della missione “Faz3a”, cercano di proteggere la popolazione civile palestinese nella sua quotidianità (dal lavoro nei campi all’accompagnamento dei bambini a scuola), ma il loro attivismo è sempre più indigesta ai coloni israeliani che, col blitz di domenica, hanno voluto mandare un messaggio chiaro, di ostilità e di avvertimento al tempo stesso, alla presenza internazionale.
Dopo l’aggressione a suon di calci e pugni, durante la quale sarebbero stati rubati anche i passaporti e gli effetti personali, i cooperanti sono stati soccorsi delle autorità civili di Gerico e dalla polizia locale che li ha portati in ospedale per gli accertamenti del caso.
Danni a Bit Leid dopo un attacco di milizie di coloni israeliani ( foto Lapresse).
La preoccupazione per le condizioni del giovane salentino e dei suoi colleghi ha spinto nelle scorse ore il gruppo consiliare “Insieme Più di Prima” (Marco Potì, Simone Dima, Andrea Rescio) a chiedere una iniziativa più forte e tempestiva alle autorità italiane: “Alla luce della gravità dei fatti chiediamo con urgenza al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale di attivare tutte le procedure diplomatiche e consolari necessarie per garantire il rientro del nostro concittadino in Italia nel più breve tempo possibile. Sollecitiamo inoltre le autorità consolari italiane competenti a seguire da vicino le condizioni dei feriti e a predisporre ogni misura utile affinché ricevano tutta l’assistenza necessaria”.
Un appello è rivolto anche ai livelli istituzionali più prossimi, quella cittadina: “Rivolgiamo infine un appello all’amministrazione comunale di Melendugno affinché si attivi immediatamente presso la prefettura, la Regione Puglia, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Farnesina, contribuendo a garantire la massima attenzione istituzionale al caso e offrendo sostegno alla famiglia del nostro concittadino”.
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