A Milano Gianluca Grignani ha celebrato i 30 anni di Destinazione Paradiso con una presentazione live “old school”: niente telefoni accesi, per ricreare – ha detto – «lo spirito del 1995». Un ritorno alle origini che ha funzionato da cornice a un racconto personale, tra ricordi, nuove versioni dei brani storici e qualche frecciata. Il cantautore ha affrontato anche il nodo più discusso delle ultime settimane: la diffida inviata a Laura Pausini per la sua versione de La mia storia tra le dita.
«La diffida non la racconto, non voglio continuare il discorso» ha detto davanti alla stampa. Ma un chiarimento lo ha dato comunque: «Non è stata difficile da gestire, ma fastidiosa. E il finale della storia non è stato raccontato quanto il resto». Grignani ha poi spiegato il punto centrale della questione: «Laura non mi ha fatto sentire il brano – come riferisce Adnkronos – Ha cambiato testo e significato, passando dalla prima alla terza persona. È un’amica, ma in quel momento non lo è stata. Se abbiamo risolto velocemente la cosa, evidentemente non ero così lontano dalla verità».
«Matteo Bocelli ha una personalità enorme»
Molto diverso il rapporto con Matteo Bocelli, che ha pubblicato una sua versione del brano dopo averla sottoposta allo stesso Grignani: «Mi ha chiamato per farmi sentire quello che voleva fare. Non è un caso che il padre lo lasci cantare: ha una personalità enorme e sono fiero del brano».
Sanremo? «Non regalo più un mio pezzo»
Nessun brano inviato a Sanremo 2025. Grignani è stato netto: «No. Perché avrei dovuto? Ci sarebbero anche dei pezzi, ma quando nel 2023 sono andato con Quando mi manca il fiato non sono stato neanche premiato della critica.
Non gli regalo più un mio brano». Per il cantautore, oggi, la priorità è un’altra: «Uso l’astuzia, non l’istinto».
La nuova edizione di Destinazione Paradiso: copertina cambiata e inediti
Il 5 dicembre esce l’edizione speciale dell’album che nel 1995 lo rese un’icona per un’intera generazione. La copertina è diversa dall’originale: «All’epoca l’etichetta voleva fare più soldi possibile su di me. Quella copertina andava in quella direzione, ma io soffrivo. Ora l’ho riportata a com’ero davvero. È come se si fossero ristabilite le cose, una sorta di karma». La tracklist include anche Libera le ali, versione precedente di Falco a metà, e foto d’archivio «tra cui un poster in cui faccio il dito medio perché ero stanco di fare foto». Nei ricordi riaffiora anche un Festivalbar “impossibile”: «Mi sentivo imbrigliato dal playback. Così ho iniziato a girare intorno alla telecamera per far capire che non stavamo cantando davvero». «Vasco dice che sono ingestibile. C’è una parte di me che non posso chiudere»: il nuovo album arriva ad aprile, e anticipa il prossimo progetto: «Il nuovo album si intitola Verde Smeraldo – Residui di Rock’n’Roll. Sarà il primo capitolo di una trilogia concept e uscirà entro aprile: molto blues, popolare ma non commerciale». Annunciati anche due concerti con Trident: 25 maggio all’Alcatraz di Milano e 27 maggio all’Atlantico di Roma.
«Destinazione Paradiso non è una canzone sul suicidio»
A trent’anni dall’uscita, Grignani rivendica ancora il significato del suo brano simbolo: «Non ho scritto Destinazione Paradiso perché volevo suicidarmi. E quando a 23 anni mi davano del “maledetto”, quei giornalisti sarebbero stati da internare. Se ci avessi creduto sarei stato rovinato». Poi una riflessione sullo scrivere canzoni oggi: «La responsabilità di chi scrive è enorme. Dicono che mi abbiano fatto hype, ma sarei stato Grignani lo stesso».
Ultimo aggiornamento: giovedì 4 dicembre 2025, 18:39
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