“Nuovo episodio della campagna di attacco portata avanti da Pam Panorama nei confronti dei propri dipendenti”. A denunciare l’accaduto è la Filcams Cgil Pisa che racconta: “A fine ottobre una cassiera con 36 anni di esperienza, impiegata nel superstore di Fornacette (Calcinaia), aveva ricevuto una lettera di contestazione per il famigerato ‘test carrello’. Rea di non aver notato un mascara nascosto all’interno di una busta di castagne, stamani è stata sanzionata pesantemente ricevendo una sospensione dal lavoro e dalla retribuzione di dieci giorni. La sanzione conservativa più grave, oltre la quale c’è solo il licenziamento”.
“Dopo lo stress di queste settimane, durante le quali la lavoratrice ha aspettato con profonda preoccupazione l’esito del procedimento disciplinare vedendo quanto successo ai colleghi di Siena e Livorno licenziati per contestazioni analoghe – commenta Matteo Taccola della Filcams Cgil di Pisa – l’azienda ha deciso di comminare una sanzione pesantissima, mettendo sulla testa della dipendente una spada di Damocle che appare come un messaggio chiaro, per lei e per i colleghi: ogni minimo errore sarà punito senza pietà”.
“Al di là delle azioni legali, che la lavoratrice sta giustamente valutando – continua Taccola – la nostra sigla continuerà a sostenere la mobilitazione regionale e nazionale contro una deriva autoritaria di una Società che scarica su lavoratrici e lavoratori le incapacità gestionali dei propri dirigenti. A fine 2023, dopo sei mesi dall’ultima ristrutturazione, la filiale di Fornacette già aveva subito decine di migliaia di euro di ammanchi inventariali e la Filcams Cgil aveva segnalato, attraverso la sua RSU, che il problema era da attribuirsi agli innumerevoli furti effettuati sfruttando le casse veloci, sprovviste di un servizio di vigilanza, che consentiva a molti ‘clienti’ di uscire indisturbati con i carrelli pieni pagando solo qualche oggetto”. “Ci venne risposto che il valore dei furti rientrava nel ‘budget’ previsto dall’azienda. È facile supporre che tale budget sia stato ampiamente superato nei mesi scorsi e l’azienda, invece di investire ripristinando i servizi di antitaccheggio e vigilanza privata, ha deciso di rivalersi sui propri dipendenti inventandosi test carrello volti a dimostrare artificiosamente che la responsabilità dei furti sia da attribuirsi a cassiere e cassieri, a partire da coloro che guarda caso hanno un’anzianità aziendale elevata – chiosa il sindacalista – in questi giorni la società ha richiamato un’azienda di antitaccheggio e il numero elevato di tentativi di furto sventati alle casse veloci ha reso evidente quale sia la reale fonte del problema e quali siano le soluzioni. Hanno dovuto perdere 30 milioni di euro a livello nazionale, come da loro dichiarato, prima di rendersi conto del loro errore”.
“La Filcams Cgil di Pisa – concludono dal sindacato – continuerà la propria mobilitazione con ogni strumento disponibile finché Pam Panorama non avrà ritirato tutti i licenziamenti e tutti i provvedimenti disciplinari e tornerà a trattare i propri dipendenti con la dignità e il rispetto che meritano”.
Cos’è il test del carrello
Il test del carrello consiste nel far entrare nel supermercato un finto cliente, in realtà un ispettore dell’azienda, che all’interno del carrello della spesa nasconde alcuni oggetti piccoli o facilmente occultabili. Il cassiere dovrebbe accorgersi del tentativo di furto e bloccarlo. Se il cassiere non riconosce la merce nascosta e consente il ‘furto simulato’, l’azienda considera fallito il test e può far scattare provvedimenti verso il dipendente.
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