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Redazione Roma
Zerocalcare doveva presentare a Roma il suo nuovo libro. La casa editrice «Passaggio al Bosco» è accusata di distribuire testi che glorificano figure e ideologie nazifasciste e antisemite. Il Campidoglio: «Non partecipiamo alla conferenza stampa di apertura»
Zerocalcare rinuncia a partecipare a «Più Libri Più Liberi», la fiera che si tiene a Roma da giovedì 4 a lunedì 8 dicembre. La decisione del noto fumettista, annunciata con un video e un post su Instagram, arriva dopo le polemiche per la presenza della casa editrice «Passaggio al Bosco», accusata di distribuire testi che glorificano figure e ideologie nazifasciste e antisemite. «Purtroppo non sarò alla fiera romana Più libri Più Liberi – scrive nel post – . Purtroppo ognuno c’ha i suoi paletti, questo è il mio: non si condividono gli spazi con i nazisti. Quando l’ho deciso, quindici anni fa, mi pareva semplicissimo da applicare. Oggi è una specie di campo minato».
«Penso che questo – scrive ancora Zerocalcare – ci costringa a rifletterne insieme, di più, e in modo più efficace. Gente a cui voglio bene ha fatto scelte diverse, sono sicuro che sapranno far sentire le loro voci e faccio il tifo per loro. Mi spiace davvero per chi veniva apposta, cercheremo di trovare un’altra occasione per chi voleva un disegnetto sul libro nuovo».
«Impeccabile», commenta tra gli altri la scelta Daria Bignardi.
Zerocalcare, la posizione del Comune
In serata, anche il Comune di Roma, tramite l’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio, ha fatto sapere che non parteciperà alla conferenza stampa di apertura: «Ci spiace ma c’è un punto di dissenso che non ci permette di inaugurare la fiera “Più Libri più Liberi”, per questo non saremo alla conferenza stampa di apertura – spiega l’assessore – Ci spiace perché lavoriamo e sosteniamo la fiera con convinzione. E continueremo a farlo. Tuttavia, con tutto il rispetto che si conviene agli organizzatori, abbiamo un’idea diversa in merito alla gestione di un catalogo esplicitamente neofascista, razzista e antisemita. Come dimostrano alcuni titoli in catalogo dell’editore “Passaggio nel bosco”, tra questi, “Corneliu Zelea Codreanu” di Yves Morel; “Camerata – Il mio onore si chiama fedeltà” di Rudolf Kinau e ancora “Audacia – scritti e discorsi di Benito Mussolini, per i giovani degli istituti militari”. Nulla a che vedere con la tradizione della destra italiana. E l’antifascismo è per noi un vincolo costituzionale e la volontà insuperabile di rispettare Roma medaglia d’oro al valor militare per la resistenza. Manteniamo comunque la nostra presenza alla fiera come amministrazione comunale e con le istituzioni Biblioteche, per rispetto verso gli organizzatori, gli operatori e i cittadini».
L’appello degli autori a «Più libri più liberi»
Alla vigilia della kermesse, alcuni autori, tra gli altri Alessandro Barbero, Anna Foa, Antonio Scurati, Domenico Starnone, Carlo Ginzburg, Giovanni De Mauro, Christian Raimo e appunto Zerocalcare, tramite un appello avevano posto il caso della presenza della casa editrice Passaggio al Bosco.
«Da autrici, autori, case editrici, e naturalmente persone che frequentano le manifestazioni culturali di questo paese – avevano scritto – siamo rimasti sorpresi nello scoprire che, tra gli stand della fiera della piccola e media editoria “Più Libri Più Liberi”, quest’anno abbia trovato spazio “Passaggio al Bosco”, casa editrice il cui catalogo si basa in larga parte sull’esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemita. Nelle dichiarazioni dell’editore, questi titoli dovrebbero rappresentare “Il punto di vista del pensiero identitario”; quale sia precisamente questo punto di vista lo si capisce scorrendo le schede dei libri compilate dall’editore stesso: il pamphlet scritto da Leon Degrelle, fondatore della divisione vallona delle Waffen Ss, rappresenterebbe “impareggiabile contributo alla formazione dell’élite militante”».
Continuava l’appello: «Lo stesso Degrelle, insieme a Corneliu Zelea Codreanu, fondatore della Guardia di Ferro e del Movimento Legionario – due tra i più violenti e antisemiti movimenti fascisti degli anni ‘30 in Romania – figurano tra gli interpreti delle “Più alte virtù di coraggio, disciplina, senso del dovere, altruismo e dominio di sé”. I volontari delle brigate nere sono protagonisti della “Eroica resistenza degli ultimi fascisti”, la loro adesione fino all’ultimo al sanguinoso progetto dell’Asse rappresenta il proseguimento della “lotta del sangue contro l’oro”, espressione usata da vari movimenti fascisti negli anni ‘30 e ‘40 per indicare proprio la guerra mossa alle democrazie liberali e all’ebraismo. Queste sono solo alcune delle figure cardine di questo “pensiero identitario” di cui il catalogo è ricchissimo».
Quindi la domanda all’Associazione Italiana Editori, responsabile dell’assegnazione degli stand: «Com’è possibile – si leggeva ancora nell’appello – che, pur nel rispetto di ogni orientamento politico, questo tipo di pubblicazione sia stata ritenuta compatibile con il regolamento che viene sottoscritto da ogni editore?»
Raimo: «Ci sarò, ma senza nazisti si era più felici»
Interviene anche Christian Raimo, tra i firmatari della lettera: «Senza i nazisti in fiera si era tutti più felici. Magari l’Aie fa ancora in tempo a rescindere il loro contratto. Io domani mattina sono a Più libri più liberi – ha dichiarato, di fatto confermando la sua presenza – con un monologo sulla partita tra Inghilterra e Argentina del 1986, la dittatura di Videla, la guerra alle Falklands, Maradona pedagogista, la peer education, il valore della diacronia nell’apprendimento e altra roba sulla storia della scuola. C’è chi non andrà alla fiera per la presenza dei nazisti, c’è chi rivendicherà l’antifascismo della propria casa editrice, c’è chi andrà a discutere proprio di libertà e democrazia come quelli del Pen Italia appena nato, e infinite altre occasioni in cui si parlerà dei dissidi tra potere, verità, libertà e letteratura». In un lungo post precedente, Raimo si chiedeva se fosse «giusto che case editrici come Altaforte, Idrovolante, Passaggio al Bosco e altre che hanno un catalogo improntato in larga parte all’esplicita propaganda fascista, nazista, antisemita» stessero «in una fiera del libro». Una «domanda aperta», secondo lui, a cui risponderebbe «no», pur dicendosi «pronto» a sottomettersi «alla volontà generale, e magari decidere che la prossima volta se ci sono questi editori, io non vado perché non sono a mio agio, come non vado per esempio a Libropolis».
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3 dicembre 2025 ( modifica il 4 dicembre 2025 | 10:30)
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